Danzatori e mercanti, guide spirituali e mangiafuoco: figure comuni e straordinarie al tempo stesso che accompagnano alla scoperta del mondo visto con la curiosità e l’ecletticità di Aldo Mondino. E’ dedicata all’artista torinese la mostra “Aldo Mondino. START. Un incessante inizio”, curata da Vittoria Coen, in programma dall’8 aprile al 9 luglio 2023 all’interno del complesso museale Santa Maria della Scala di Siena.
Il percorso composto da oltre trenta opere di un artista unico del panorama contemporaneo è stato presentato questa mattina da Lucia Cresti, presidente della Fondazione Antico Ospedale Santa Maria della Scala, Vittoria Coen, curatrice della mostra e Antonio Mondino, direttore dell’Archivio Aldo Mondino.
“Siamo particolarmente soddisfatti di ospitare al Santa Maria della Scala uno degli assoluti protagonisti nel panorama dell’arte contemporanea nazionale e internazionale – ha esordito – Cresti -. Una mostra a cui mi sento particolarmente legata non solo per la passione che ho nei confronti dell’arte contemporanea ma anche perché rappresenta la prima esposizione interamente realizzata dalla neonata Fondazione che presiedo. “Start. Un incessante inizio” in questo caso racconta non solo il percorso dell’artista ma anche quello del Santa Maria della Scala”. Un legame che si ritrova anche nei dipinti e nelle sculture esposte, “Aldo Mondino nelle sue opere racconta i suoi numerosi viaggi in cui rappresenta mondi esotici ed etnie diverse, e tra queste non poteva mancare Siena”, ha aggiunto la presidente.
“Quando il viaggio diventa motivo stilistico a sé lo identifichiamo con la scoperta continua da parte di un artista come Aldo Mondino che cerca se stesso e le sue origini culturali – ha spiegato Vittoria Coen -. Cittadino del mondo, l’artista non si pone limiti, la sua indomabile curiosità è la linfa che alimenta il segno, le pennellate, i vortici delle emozioni più profonde”.
Le opere in mostra, provenienti da gallerie e collezioni private, raccontano la ricerca artistica di Mondino attraverso l’uso di tecniche e materiali diversi: dal ferro al bronzo fino ad approdare alla pittura ad olio su linoleum. Una varietà di stili e soggetti che spaziano e guardano all’Oriente, al Nord Africa, all’India, alla tradizione ebraica e fanno comparire sulla scena dervisci, sultani, rabbini fino a popolazioni di origine subsahariana.
Un tema arabo, nato intorno alla metà degli anni Ottanta, che si ritrova nelle figure che si muovono in uno spazio immaginario: donne algerine, ebrei di Costantina, mercanti, questi ultimi, raffigurati tra la seconda metà degli anni novanta e il 2001 e visti in Marocco. Sono ritratti esotici di uomini in abiti tradizionali che espongono la loro merce, lana, mollette e souvenir vari, intensi fotogrammi che ci portano in un mondo e in abitudini di vita completamente diverse dalle nostre. I dervisci, invece, danzano in una preghiera collettiva che li porta a levitare nell’aria, in un abbraccio ideale avvolto dalla spiritualità, accanto ai rabbini, i maestri, i saggi, che tanto hanno affascinato l’artista. E nei viaggi di Mondino non poteva mancare la città del Palio a cui è dedicata “Siena”, un grande dittico del 1991 che rappresenta l’amore per la città che lo ha accolto in più di un’occasione. “La parola, il segno, si fanno linguaggio pittorico, poetico, evocativo. I cavalli scalpitano alla partenza, le zampe allineate sono sospese in un tempo senza fine”, racconta Vittoria Coen.
L’ecletticità e la continua sperimentazione di Mondino vanno anche oltre i luoghi come accade nel caso della scultura in bronzo “Iniziazione”: un pesce che cammina su lunghe gambe e che “suggerisce la possibilità di vivere in un’altra dimensione, mentale ma anche fisica. L’antropomorfismo, l’allusiva idea di reincarnazione, ricordano anche alcune divinità egiziane, come Anubi e Horus”, spiega Vittoria Coen.
La mostra, allestita negli spazi del VI livello di Palazzo Squarcialupi, è resa ancora più suggestiva dalla proiezione del video “Dervisci” (Venezia 1992, Archivio Garghetti Milano).
“Aldo Mondino. START. Un incessante inizio” è organizzata dalla Fondazione Antico Ospedale Santa Maria della Scala in collaborazione con Alessandro Bagnai, l’Archivio Aldo Mondino ed è realizzata grazie al contributo di Ars Movendi.