Il Palazzo delle Papesse e l’acquisto fantasma. Si potrebbero riassumere così gli ultimi due anni di vita dell’edificio in Via di Città. Ad attirare l’attenzione è stato l’addio della mostra di Dalí di ormai qualche settimana fa e da lì, andando a ritroso, ci si imbatte in una storia un po’ surrealista come insegna l’artista spagnolo.
La Banca d’Italia, che nel 2021 era la proprietaria dell’immobile, ha inviato a RadioSienaTv una nota con dei chiarimenti: “In data 26 novembre 2021 la Banca d’Italia ha pubblicato un avviso di vendita di tale edificio finalizzato a ricevere offerte irrevocabili di acquisto da parte di soggetti interessati. Entro il previsto termine di presentazione delle istanze (16 dicembre 2021), sono pervenute due offerte irrevocabili di acquisto. Il 21 aprile 2022 si è proceduto all’assegnazione dell’immobile ad una società con sede in Spagna (la Dalì Universe, che poi ha organizzato la mostra a Siena, ndr) che ha presentato l’offerta di valore più elevato. Nessuna trattativa – ha spiegato ancora la Banca d’Italia – si instaura con l’assegnatario, il quale è tenuto a corrispondere il prezzo indicato nella proposta irrevocabile. L’iter per la stipula dell’atto di compravendita prevede una serie di adempimenti procedurali e finanziari da parte dell’assegnatario che, al momento, non risultano ancora effettuati e che, se non realizzati entro un termine indicato dalla Banca d’Italia, determineranno la decadenza dall’assegnazione”.
Il contenzioso tra la Banca d’Italia e Dalì Universe sembra proseguire e, dato che l’azienda spagnola sembra ormai aver lasciato definitivamente il Palazzo delle Papesse, non è da escludere che possa rientrare in gioco l’altra società che aveva partecipato all’asta.