Dopo il trionfo del prodigioso allievo chigiano Simon Zhu, ultimo vincitore del “Premio Paganini”, accompagnato da Stefania Redaelli, l’ultimo appuntamento del mese di febbraio della 101ª edizione della Micat In Vertice è dedicato al quartetto d’archi con una delle più acclamate formazioni di livello internazionale degli ultimi venti anni.
Venerdì 23 febbraio al Teatro dei Rozzi di Siena, alle ore 21, la Stagione chigiana ospiterà il Quatuor Ébène, formazione parigina ed eccellenza unica nel panorama mondiale che sarà impegnata in un intenso programma con la musica di Mozart, Šnitke e Grieg.
Il Quatuor Ébène, composto dai violinisti Pierre Colombet e Gabriel Le Magadure, la violista
Marie Chilemme e il violoncellista Yuya Okamoto, ha iniziato la sua straordinaria ascesa nel 2004 con la vittoria al Concorso Musicale ARD, seguita da numerosi altri premi di grande prestigio, incluso il Frankfurter Musikpreis nel 2019. La sua discografia, che ha ricevuto importanti riconoscimenti, spazia da classicismo alla musica contemporanea e in essa spiccano le registrazioni integrali dei Quartetti di Beethoven e i Quintetti di Mozart con Antoine Tamestit. Coinvolto in progetti educativi, è il quartetto residente alla Philharmonie du Luxembourg per la stagione 2023/24. Oltre al repertorio classico, l’Ébène eccelle per la versatilità in generi come il jazz e pop, pubblicando album come “Fiction” (2010), “Brazil” (2014) ed “Eternal Stories” (2017). Nel 2024 presenteranno “Waves” con l’artista elettronico Xavier Tribolet.
Ha eseguito crossover come la colonna sonora di Pulp Fiction e arrangiamenti dei Beatles. Il critico musicale del New York Times, Allan Kozinn, l’ha elogiato per la capacità di trasformarsi da un quartetto d’archi in una jazz band.
Il programma che verrà proposto venerdì prossimo sarà molto variegato e spazierà dal pieno classicismo mozartiano alla musica del tardo Novecento russo, passando per le tinte del folklore musicale norvegese.
Il Quartetto K. 575, è il primo dei tre quartetti d’archi (K 575, K 589, K 590) che Wolfgang Amadeus Mozart scrisse fra il giugno 1789 e il giugno 1790 su commissione da parte dell’allora re di Prussia, Federico Guglielmo II. Presenta un carattere particolarmente melodico nel quale le idee, ricche di pathos, riflettono un contesto sentimentale probabilmente influenzato dalla composizione ravvicinata dell’opera Così fan tutte. Dal dominante clima gioioso emerge una tinta malinconica attraverso effetti sonori che creano un suggestivo contrasto.
Il Terzo Quartetto d’archi di Al’fred Šnitke, del 1983, è noto per essere una delle composizioni più eseguite nel repertorio post-1945. Nonostante l’approccio “anti-classico” di Šnitke, questo quartetto sintetizza forma e contenuto in modo straordinario usando di modelli musicali riconoscibili e incorporando frammenti tratti da opere di Orlando di Lasso, Beethoven e Shostakovich.
Edward Grieg ha prodotto solo un solo Quartetto d’archi rivoluzionando l’approccio alla musica per questa formazione e creando un suono unico attraverso combinazioni di trame e suoni ispirati alla musica popolare norvegese. Per il tema principale prende in prestito la sua stessa musica: una parte della sua cupa canzone Spillamæd (Menestrelli) La musica è poi mossa da una sorprendente vitalità ritmica e da un costante impulso a danzare.
Il concerto è preceduto dalla guida all’ascolto, alle ore 20:30, che offre al pubblico l’opportunità di approfondire il contesto storico e artistico delle composizioni in programma.
Info e biglietti – I biglietti (da 5€ a 25€ dei concerti potranno essere acquistati in biglietteria e online sul sito www.chigiana.org, utilizzando carte di credito dei circuiti Visa, Mastercard oppure – con una commissione aggiuntiva – sul portale TicketOne.it. È possibile prenotare il biglietto degli spettacoli dal lunedì al venerdì (ad eccezione dei giorni festivi) dalle ore 9.30 alle ore 12.30 telefonando al numero 0577.220922. Pagamento e ritiro dei biglietti prenotati potranno avvenire negli orari di apertura della biglietteria. Il diritto all’acquisto sarà garantito fino alle ore 20.15 del giorno del concerto dopodiché i biglietti prenotati e non ritirati saranno resi disponibili per la vendita.
Come consuetudine, l’Accademia Musicale Chigiana offrirà a studenti e ragazzi sotto i 26 anni di età e a chi abbia compiuto 65 anni forti riduzioni sul prezzo di biglietti e abbonamenti.
Saranno inoltre disponibili biglietti al prezzo di € 10 nei Primi Posti e di € 5 negli Ingressi per i possessori della Carta Universitaria “Studente della Toscana”, per gli studenti del Polo Musicale Senese e delle scuole primarie e secondarie senesi, fino ad esaurimento dei posti disponibili.
PROGRAMMA
23 febbraio 2024
Teatro dei Rozzi, Siena
ore 21.00
QUATUOR ÉBÈNE
Pierre Colombet violino
Gabriel Le Magadure violino
Marie Chilemme viola
Yuya Okamoto violoncello
Wolfgang Amadeus Mozart
Quartetto n. 21 in re maggiore “Prussiano 1” K 575
Al’fred Garrievič Šnitke
Quartetto n. 3
Edvard Grieg
Quartetto n. 1 in sol minore op. 27
BIOGRAFIA
Assistere a un concerto del Quartetto Ébène è una esperienza musicale e sensoriale. Nelle ultime due decadi il Quartetto ha stabilito nuovi standard esecutivi, rendendo il repertorio per quartetto accessibile in nuove modalità che vanno oltre la perfezione e cercando costantemente un interscambio diretto con il pubblico. Questa primavera, Yuya Okamoto si è unito agli stimati ranghi del quartetto, aggiungendo una nuova dimensione.
Dopo aver studiato con il Quartetto Ysaÿe a Parigi oltre che con Gábor Takács, Eberhard Feltz e György Kurtág, il Quartetto Ébène è stato protagonista di un successo straordinario e senza precedenti al Concorso Musicale ARD nel 2004. Ciò ha segnato l’inizio della sua ascesa, culminata con numerosi altri premi e riconoscimenti. Ad esempio, nel 2005 il Quartetto ha vinto il Premio Belmont della Fondazione Forberg-Schneider, nel 2007 ha vinto un Borletti-Buitoni Trust, e nel 2019 è stato destinatario – primo ensemble nella storia – del Frankfurter Musikpreis.
Oltre al repertorio tradizionale, il Quartetto Ébène riesce ad essere straordinario anche in altri generi (“Un quartetto d’archi che può facilmente trasformarsi in una jazz band” – New York Times, 2009). L’improvvisazione su musiche jazz e canzoni popolari, iniziata nel 1999 come un semplice diversivo dagli studi universitari, è diventata in seguito un segno distintivo del Quartetto Ébène. Al giorno d’oggi il Quartetto ha pubblicato tre album in questo campo: Fiction (2010), Brazil (2014) ed Eternal Stories (2017). Nel giugno 2024 l’ensemble presenterà “Waves”, un nuovo progetto Insieme all’artista del suono elettronico Xavier Tribolet. L’approccio libero ed articolato verso vari stili crea una tensione benefica per ogni aspetto del suo lavoro artistico, accolto ovunque con entusiasmo dal pubblico e dalla critica.
I CD del Quartetto Ébène spaziano dalle opere di Bartók, Beethoven, Debussy, Haydn, Fauré, fino ai fratelli Mendelssohn ed hanno ricevuto numerosi premi, tra cui il Gramophone Award, il BBC Music Magazine Award ed il Midem Classic Award. Durante la stagione 2015/16 i musicisti del Quartetto si sono focalizzati sul genere liederistico; hanno collaborato con Philippe Jaroussky nel CD “Green (Mélodie françaises)” e hanno pubblicato un CD di Lieder di Schubert registrati con Matthias Goerne (arrangiamenti per quartetto d’archi, baritono e contrabbasso di Raphaël Merlin), insieme al Quintetto per archi di Schubert eseguito con Gautier Capuçon.
Il Quartetto ha inoltre registrato i Quintetti per archi KV 515 & KV 516 di Mozart insieme ad Antoine Tamestit, pubblicati nella primavera del 2023. L’album ha ricevuto riconoscimenti importanti quali Choc Classica, Diapason d’Or, Gramophone of the month.
Altra pietra miliare della discografia del Quartetto è stata la registrazione dei sedici Quartetti per archi di Beethoven, per la quale i quattro artisti hanno viaggiato attraverso sei continenti tra maggio 2019 e gennaio 2020. Con questa registrazione completa, il Quartetto ha celebrato il suo ventesimo anniversario sulla scena, eseguendo l’intero ciclo nelle principali sale da concerto europee tra cui la Philharmonie de Paris o l’Alte Oper Frankfurt; nella stessa stagione sono stati anche invitati dalla Carnegie Hall di New York, dal Festival di Verbier e dalla Konzerthaus di Vienna.
Nel gennaio 2021 il quartetto è stato nominato dall’Università di Musica e Spettacolo di Monaco di Baviera per istituire una classe di quartetto d’archi come parte della neonata “Quatuor Ébène Academy“.
Dalla scorsa stagione il quartetto esegue un ciclo congiunto con il Quartetto Belcea alla Konzerthaus di Vienna.
Per la stagione 2023/24 la Philharmonie du Luxembourg ha scelto il Quatuor Ébène come ensemble ‘residente’. Accanto ai concerti di musica da camera, verrà presentato Absolute Jest di John Adam eseguito insieme alla Filarmonica del Lussemburgo. In qualità di Quatuor en résidence à Radio France, il Quartetto Ebène terrà nuovamente tre concerti a Parigi. Altri momenti salienti della stagione prevedono concerti al Festival di Salisburgo, alla Philharmonie di Berlino, al Megaron di Atene, alla Wigmore Hall di Londra e alla Carnegie Hall di New York.
Strumenti ed archetti
Pierre Colombet suona due violini: un violino Stradivari, il “Piatti”, del 1717 gentilmente concesso attraverso una sponsorizzazione della Beares International Violin Society e un violino “Matteo Goffriller” del 1736 su gentile concessione di Gabriele Forberg-Schneider. Utilizza un archetto di Charles Tourte (XIX secolo, Parigi) su gentile concessione di Gabriele Forberg-Schneider.
Gabriel Le Magadure suona due violini: un Pietro Guarneri di Venezia, ex Barone Rothschild gentilmente prestato dalla Collezione Miller-Porter attraverso la Beare’s International Violin Society, e un violino del 1740 circa, con etichetta Guarneri, su gentile concessione di Gabriele Forberg-Schneider. Utilizza un archetto di Dominique Pecatte (1845 ca.) sempre su gentile concessione di Gabriele Forberg-Schneider.
Marie Chilemme suona due viole: una Stradivari del 1734, la “Gibson”, su gentile concessione della Stradivari Foundation Habisreutinger e una viola di Marcellus Hollmayr (Füssen, 1625) su gentile concessione di Garbiele Forberg-Schneider.
Yuya Okamoto suona un violoncello Giovanni Grancino, Milano, del 1682.
(Foto da www.quatuorebene.com)