Mps, il punto di Gianluca Romani, Responsabile Comunicazione Azione Siena, su documento elaborato dal Direttivo Provinciale. “Dal giorno 8 febbraio 2022, il dott. Luigi Lovaglio è il nuovo Amministratore Delegato e Direttore Generale della Banca Monte dei Paschi di Siena. Vediamo innanzitutto cosa è successo lo scorso anno, in termini oggettivi. In merito ai dati di bilancio la buona notizia è che il 2021 chiude con un utile netto di 310 milioni di euro rispetto alla perdita di 1,69 miliardi circa dell’anno precedente. Il dato migliore degli ultimi 5 anni. I dati del quarto trimestre, peraltro, hanno però registrato una perdita di 79 milioni contro l’utile di 186 milioni nel trimestre precedente. In generale è da considerare positivamente l’incremento dei margini (NII), oltre alla riduzione dei costi, sebbene il rapporto costi/ricavi resti ancora elevato (72%), ben al di sopra di quello fatto registrare dai concorrenti. Secondo gli analisti, rimane alta la criticità dei crediti deteriorati con un maggiore costo del rischio a 222 mln€ che include un incremento degli accantonamenti a causa della pesante riclassificazione a NPE di moratorie scadute. Lo stock dei crediti in sofferenza (NPE) resta stabile a 4 miliardi, ma l’NPE ratio al 5% è di 20 punti base più alto rispetto a settembre 2021, a causa del calo dei volumi”.
“Insomma, dai dati 2021, il Gruppo MPS, nonostante molti elementi contrari, appare tuttavia un’azienda capace di presidiare il mercato e produrre utili. Non dobbiamo dimenticare come il Gruppo stia lottando in frangenti di crisi strutturale e di reputazione quali mai nessuna Banca del Sistema ha dovuto affrontare dall’introduzione della Moneta Unica in avanti. Sappiamo bene che ciò non basta per salvare l’indipendenza del Gruppo: l’ipotesi “stand alone” presupporrebbe la permanenza di capitali statali in MPS, il che rimane ovviamente contrario a qualsiasi principio di libero mercato, ancor prima di non avere nessuna conformità alle prescrizioni della BCE. Un sistema bancario sano e competitivo, non può permettersi di mantenere un Istituto con attività tipiche di banca commerciale e sostenuto in massima parte da fondi pubblici. Il Gruppo MPS da tempo ha superato il punto di “non ritorno” da ente indipendente ad azienda che, per ratio patrimoniali ed esposizione complessiva, non può più bastare a sé stessa. Chi nega tutto ciò, alimenta solo il “sonno della ragione” per puri scopi elettorali e facili proselitismi: non è possibile, infatti, dare un futuro a MPS basandosi ancora su un irrecuperabile passato. Voltare definitivamente pagina con coraggio e competenza è l’unico modo per permettere a Siena di risollevarsi dalla profonda e lunga crisi che sta ancora vivendo”.
“Auspichiamo, quindi, che l’avvento di Luigi Lovaglio, favorito da una migliore intesa con l’Azionista di riferimento, possa portare a compimento un lavoro estremamente importante, nella migliore modalità possibile per Siena e per tutto il sistema bancario italiano. Ci si attende una corretta e ponderata fusione del Gruppo MPS con altre entità leader, una sinergia di Sistema o, in alternativa, traguardare un aumento di capitale tramite OPS (offerta pubblica di sottoscrizione) secondo le modalità più trasparenti per il mercato e meno dannose per i contribuenti. Sicuramente l’affiatamento con il MEF del nuovo AD e il track record del dott. Lovaglio in mercati difficili, come l’Europa dell’est, lasciano ben sperare”.
“In ogni caso, ogni operazione dovrà essere incentrata su due principi guida ugualmente essenziali: a) garantire un’appropriata offerta di credito verso le aziende che costituiscono migliore tessuto produttivo del territorio, e b) il sostanziale rispetto dei livelli occupazionali, mantenendo la corretta gestione degli esodi non solo in base alla reale necessità di contenimento dei costi, ma anche considerando la professionalità e le competenze espresse dalle risorse. Non dimentichiamo che MPS si è riportata in utile in una congiuntura straordinariamente avversa ed inedita non solo Italia, ma in tutta Europa”.
“Nel rispetto di queste discriminanti linee di gestione, Azione sosterrà quindi la definitiva soluzione delle criticità strutturale del Gruppo MPS da parte del nuovo AD e del Governo. Come forza politica locale e nazionale, Azione non farà mancare il proprio contributo a una soluzione positiva e trasparente per l’Istituto e il suo Territorio, a tutela di un bene economico, storico e culturale quale il Monte dei Paschi di Siena”.