Il Siena Jazz sta per passare da associazione a fondazione di partecipazione. E’ questa la volontà dei soci fondatori, Comune, Provincia e associazione jazzistica, nell’ottica di migliorare e ammodernare la scuola musicale. La fondazione richiede un nuovo statuto, diverso anche da quello approvato in Consiglio comunale lo scorso 13 luglio, che presentava delle criticità non trascurabili. L’idea di creare una fondazione però non è recente, un tentativo Siena Jazz lo aveva già fatto. “Non è un’idea nuova da parte – nostra – spiega Franco Caroni (associazione jazzistica) – fummo i primi ad adeguarci ad una legge nuova e un pò contrastata dalle prefetture che prevedeva la trasformazione eterogena. Ne pagammo lo scotto perchè il Consiglio di Stato dette opinione negativa in merito e quindi tornammo assocazione. Solo due mesi dopo il Governo confermò che quell’idea era giusta, ma noi eravamo appena tornati indietro”.
E’ quindi già scattato tutto l’iter burocratico che porterà il passaggio di Siena Jazz da associazione a fondazione. Secondo Franco Caroni il nuovo assetto sarà operativo da metà ottobre, considerando che sarà necessario scrivere un nuovo statuto e convocare anche un’assemblea straordinaria. Tra i soci entrerà anche la Regione Toscana, che nominerà una persona del consiglio d’amministrazione, come Provincia e associazione jazzistica. Il Comune invece nominerà le altre sei. Nonostante la sinergia ritrovata con il sindaco e la giunta, Caroni non ha ancora ritirato le sue dimissioni ma se tutto dovesse andare come stabilito durante la riunione dei soci fondatori, il fondatore di Siena Jazz tornerà parte integrante della scuola musicale, fino ad aprile 2022, quando scadrà il suo mandato. “Non è il momento di farsi travolgere dalle emotività, dobbiamo attendere di arrivare al termine del percorso – conclude Caroni – e di vedere che tutto è a posto. La collaborazione comunque c’è”.