“E’ andata male, ma poteva andare molto peggio”. La signora Cecilia, la proprietaria dei due levrieri aggrediti, nel primo pomeriggio di venerdì, da quattro pitbull scappati dal giardino di casa a Pianella, è ancora scossa. Uno dei suoi due amati cani, Duende di 12 anni, è morto in seguito alle ferite rimediate nell’assalto, mentre il fratello, Claus di 11 anni, è ricoverato in clinica veterinaria. E’ stato ritrovato ieri sera, dopo un giorno e mezzo di ricerche, sfinito, ferito, ma vivo, nella zona di Pievasciata, dove era stato segnalato l’ultima volta, prima di perdere le tracce del gps che aveva installato nel collare.
“Lo abbiamo trovato ieri sera – conferma la proprietaria -, era stanchissimo e disorientato. E’ stato controllato, gli organi interni sono integri, non presentano lesioni e non ci sono fratture. Ha diversi morsi, quello più grave sulla spalla destra e la zampa corrispondente molto gonfia. Oggi non sta ancora in piedi e non vuole mangiare. Resterà qualche giorno ricoverato, speriamo che riesca a riprendersi dal terribile shock subito.
Se non fosse stato per un giovane cacciatore che è andato in giro in quella zona, probabilmente non lo avremmo ritrovato, perchè lui non ce la faceva proprio più. Quando è stato visto era in piedi, ma appena si è accorto delle persone che si avvicinavano si è accasciato a terra, come se si fosse reso conto che erano lì per salvarlo. Se non lo avessimo trovato ieri sera, non so se ce l’avrebbe fatta”.
La signora Cecilia torna poi con il pensiero a quella passeggiata di venerdì che si è trasformata in tragedia. “Con mio marito eravamo andati a vedere lo stato dei lavori di una casa che abbiamo comprato a San Sano, portando come sempre con noi i nostri due cani – racconta – ed abbiamo deciso di fare un giro in questa stradina di campagna dove eravamo stati anche altre volte. E’ pianeggiante e si cammina bene. All’improvviso ci sono arrivati alle spalle questi quattro pit che si sono avventati come delle furie contro Duende e Klaus, che tenevo a guinzaglio. Li ho liberati perchè fuggissero, confidando nella proverbiale velocità che hanno i levrieri: Claus infatti ce l’ha fatta, ma Duende no, le ferite erano troppo gravi.
Abbiamo chiamato i soccorsi, quando è arrivata l’ambulanza io e mio marito abbiamo firmato rifiutando di andare in ospedale, perchè prima volevamo pensare al cane ferito. Lo abbiamo portato in clinica veterinaria, ma purtroppo è morto poco dopo. Siamo andati più tardi al pronto soccorso e ci hanno dato alcuni giorni di prognosi”.
Nel frattempo sono scattate le ricerche di Claus: “La cosa che ci ha emozionato tanto è che c’è stata tanta solidarietà e partecipazione. Abbiamo ricevuto tantissimi messaggi, su Facebook e telefonici, da Alessandria, Torino, Firenze, Milano, dalla Liguria, insomma da tutte le parti per starci vicino. E ovviamente tutti quelli che ci hanno aiutato a cercare Claus, a partire dall’Associazione Acchiappalevrieri e da voi della stampa che avete diffuso il nostro appello”.
I due coniugi presenteranno denuncia, perchè quanto è successo è grave. Lo è ancora di più alla luce del fatto che non è la prima volta che accade. Se invece dei levrieri avessero incontrato dei bambini o se si fossero avventati sulle persone? Ora saremmo qui a raccontare una tragedia come se ne sentono tante. E come sempre, purtroppo saranno i cani a pagare le conseguenze di proprietari irresponsabili che non li sanno gestire.