Siena, lo strano caso di Sigerico. La Commissione Garanzia e Controllo del Comune convoca la presidente

Al posto di Tafani Concettina Graziadio, convocata per chiarezza su una vicenda che ha sollevato diversi mal di pancia politici. Ferretti: “Decisione presa all’unanimità, cercheremo di capire come sono andate le cose”

Di Cristian Lamorte | 23 Settembre 2024 alle 19:40

Siena, lo strano caso di Sigerico. La Commissione Garanzia e Controllo del Comune convoca la presidente

Continua a tenere banco il caso Sigerico, società partecipata pubblica, dove il presidente Leonardo Tafani ha scelto di partecipare, e vincere, al bando per diventare dirigente agli affari generali per la stessa società. La scorsa settimana il Cda di Sigerico ha accolto e ratificato le dimissioni da presidente presentate da Tafani. Non ce n’è traccia sul sito ufficiale della partecipata pubblica così come non c’è stata alcuna comunicazione ufficiale, ma a raccoglierne il testimone è stata la vicepresidente Concettina Graziadio.

Sarà lei a doversi presentare di fronte alla commissione Garanzia e Controllo Amministrativo del Comune di Siena che, all’unanimità, ha scelto di convocarla per cercare di fare chiarezza su una vicenda che ha sollevato diversi mal di pancia politici da più parti, anche all’interno della maggioranza

“La Commissione si è riunita perché alcuni consiglieri di minoranza avevano chiesto d’incontrare Sigerico per farsi spiegare come si era evoluto il percorso a partire da aprile quando si è dimesso il Direttore Generale – spiega Anna Ferretti, presidente della Commissione Garanzia e Controllo Amministrativo del Comune di Siena -. Tutta la commissione ha concordato con questa richiesta. Adesso verrà convocata la presidente per spiegarci le informazioni necessarie a capire cosa è successo: concorsi banditi, sostituzioni fatte in questo periodo, oltre alle prospettive che scaturiscono dalla nuova nomina del direttore degli affari generali. Ascolteremo, perché la commissione ha il compito di ascoltare e non di giudicare. Cercheremo di capire come sono andate le cose, non leggendole sui giornali ma sentendole dalla viva voce di chi ha partecipato a tutta l’evoluzione”.

Cristian Lamorte

Giornalista dal 2006 ama il suo mestiere perché gli consente di alzarsi ogni mattina senza sapere cosa farà del resto del giorno. Ama le storie, quelle da leggere e quelle da raccontare. Detesta chi guarda invece che osservare, predilige un ricco silenzio ad un povero sproloquio. Nel tempo libero si dedica ai libri e al cammino, in un costante passo dopo passo lungo la linea sottile tra ragione e follia. La stessa linea che lo spinge a ricercare ogni giorno, dopo essersi svegliato, una nuova pagina da scrivere.



Articoli correlati