Siena, l'oboista Christian Schmitt torna al Chigiana International Festival

Stasera, alle ore 21.15 Salone dei Concerti di Palazzo Chigi Saracini con Alessandra Gentile al pianoforte, in un concerto dedicato all’oboe dal Settecento a oggi

Di Redazione | 19 Agosto 2024 alle 11:00

Siena, l'oboista Christian Schmitt torna al Chigiana International Festival

Lunedì 19 agosto, alle 21.15, nel Salone dei concerti di Palazzo Chigi Saracini a Siena, l’oboista Christian Schmitt, uno dei leggendari interpreti chigiani, torna al Chigiana International Festival & Summer Academy 2024 “Tracce”, dov’è stato impegnato anche quale docente del corso di alto perfezionamento di oboe, con un recital accompagnato al pianoforte da Alessandra Gentile, sua partner cameristica di lunga data.

Il programma della serata spazia tra brani brevi – talvolta brevissimi, “capricciosi” o rapsodici – dedicati o trascritti per l’oboe, dallo stile galante di Georg Philipp Telemann al linguaggio contemporaneo intriso di sonorità jazzistiche di Daniel Schnyder, passando dal Romanticismo di Robert Schumann e dalle rivoluzioni del XX secolo di Arnold Schönberg, dell’ungherese György Ránki e di André Jolivet, tra i compositori francesi più interessanti del secolo scorso.

Originariamente concepita per il flauto o il violino e il cembalo, la Partita n.4 in sol minore di Telemann è inclusa nella raccolta Kleine Kammermusik, pubblicata nel 1716 a Francoforte. Presenta accattivanti tratti melodici e armonici e un’ornamentazione di infallibile efficacia che, unitamente a un certo virtuosismo, ne hanno garantito il successo sia presso il pubblico dei dilettanti di alto livello, cui Telemann si rivolgeva, sia presso i virtuosi e i professionisti.

Nei celebri Sechs kleine Klavierstücke op. 19 di Schönberg (1911), che Alessandra Gentile eseguirà al pianoforte, si attua nel modo più radicale la tensione verso una assoluta interiorizzazione: l’invenzione procede per brevi illuminazioni, improvvise interiezioni e il timbro “monocromo” del pianoforte sembra rivolto ad una raggelata astrazione (dopo la varietà timbrica degli incompiuti pezzi per orchestra da camera del 1910).

L’Adagio und Allegro op. 70 di Robert Schumann, nato di getto il 14 febbraio 1949, in un solo giorno, è stato destinato originariamente al corno moderno, con le chiavi, in fa. Un’opera che fu definita da Clara Schumann “superba, fresca, appassionata”, qui presentata nella trascrizione per oboe.

Di György Ránki, compositore magiaro allievo di Zoltán Kodály, attivo lungo tutto il Novecento e con una vasta attività in ambito teatrale e cinematografico, sarà eseguito il Don Quijote y Dulcinea, che nasce specificamente per l’oboe, ma con l’accompagnamento del cembalo. Nato per l’oboe – ma più di cent’anni prima – è anche il Capriccio per oboe e pianoforte op. 80 di Amilcare Ponchielli, sua rara opera cameristica, caratterizzata da grande cantabilità, com’è facile aspettarsi da un compositore che fu fortemente in grado di contribuire alla definizione di uno stile lirico nazionale.

Al di fuori dei vincoli della tradizione del conservatorio parigino, André Jolivet (1905-1974) sviluppò un linguaggio molto in anticipo sui tempi rispetto a molti dei suoi contemporanei. Fu l’unico allievo europeo di Edgard Varèse tra il 1929 e il 1933. Di quest’ultimo, Jolivet non eredita l’asprezza né l’austerità. Le “tracce” delle sue influenze comprendono Schönberg, Busoni, Stravinsky, da cui mutua uno suo piglio pur sempre inconfondibile, imprevedibile e mercurio. La sua Sérénade è innanzitutto un pezzo di concorso per il Conservatoire national supérieur de musique de Paris, per oboe e piano, composto nel 1945 e solo successivamente trascritto per flauto, clarinetto, corno e fagotto, con l’oboe che gioca la parte del primus inter pares.

Nato nel 1961, Daniel Schnyder – di cui saranno eseguiti due movimenti dalla Sonata per oboe e pianoforte – si qualifica tra i compositori più interessanti della nuova scuola compositiva che dalla città di New York irradia in tutto il mondo uno stile meticcio,  che guarda, mutua e proietta verso il futuro i linguaggi della contemporaneità, nati nella capitale musicale statunitense. Ha ricevuto commissioni dalle più grandi realtà musicali di tutto il mondo, tra cui la Orpheus Chamber Orchestra in New York, la Tonkünstler Orchestra di Vienna, la Tonhalle Orchestra Zurich, l’”Absolute Ensemble” diretto da Kristjan Järvi, la Chicago Jazz Philharmonic, tra le numerose altre.

Biglietteria e informazioni – Biglietti disponibili online e presso la biglietteria di Palazzo Chigi Saracini (lunedì-sabato ore 11-18); presso il luogo del concerto, due ore prima dello spettacolo: www.chigiana.org; 0577220922 (ore 11-18 dom chiuso); [email protected].

 

PROGRAMMA

19 agosto 2024, Palazzo Chigi Saracini, Siena, ore 21.15

CHRISTIAN SCHMITT oboe
ALESSANDRA GENTILE pianoforte

Georg Philipp Telemann Partita n. 4 in sol minore
Arnold Schönberg 6 Kleine Klavierstücke op. 19
Robert Schumann Adagio und Allegro op. 70
György Ránki Don Quijote y Dulcinea
Amilcare Ponchielli Capriccio per oboe e pianoforte op. 80
André Jolivet I. Cantilene / II. Caprice da Sérénade
Daniel Schnyder III. Schnell / IV. Sehr schnell – alla breve da Sonata per oboe e pianoforte



Articoli correlati