Siena, morte del camionista Simone Casini. Spuntano nuove foto dell'ispezione cadaverica

Il legale dei familiari Valentini: "A distanza di due anni le abbiamo ottenute in formato file, cosa che non era stato possibile avere nel primo procedimento"

Di Cristian Lamorte | 12 Agosto 2024 alle 12:00

Siena, morte del camionista Simone Casini. Spuntano nuove foto dell'ispezione cadaverica

Sono trascorsi ormai due anni dalla morte di Simone Casini, il 43 enne originario del Vivo d’Orcia trovato senza vita il 27 Luglio 2022 all’interno del suo camion alla periferia di Siena. Questa morte ha fin da subito mostrato dei lati poco chiari che la famiglia insieme all’avvocato Enrico Valentini hanno immediatamente notato e portato a conoscenza degli inquirenti, tant’è che il caso, inizialmente archiviato come suicidio era stato poi riaperto come istigazione al suicidio. A non convincere la famiglia sono stati fin da subito più elementi, a partire dalla dinamica dell’incidente.

Il cadavere attaccato ma con i piedi appoggiati in terra, i guanti da lavoro ancora nelle mani e gli occhiali da sole sulla testa, dettagli che hanno poco a che fare con un evento traumatico del genere, come dinamica e come meccanica. E poi il camion che frena ed entra in retromarcia nella piazzola di sosta, la sponda chiusa, impossibile da chiudere una volta saliti sul mezzo, e poi ancora il montante che reggeva la corda troppo poco resistente per sostenere un peso del genere. Ad interessarsi del caso è stata poi la trasmissione televisiva “Chi l’ha Visto?” che ha portato alla luce il raggiro subito per diversi anni dal ragazzo con la tecnica del “catfishing” ad opera di una persona, presentatagli come “Enriquetta” che gli ha fatto credere di essersi innamorata di lui. Questa donna, che in realtà non esiste, ha tratto in inganno Simone con un profilo fake che utilizzava per le sue truffe.

“Ma oggi – afferma l’Avvocato Valentini – anche questa situazione si sta pian piano chiarendo, il caso è aperto e ci sono degli indagati, e a distanza di due anni abbiamo ottenuto delle foto in formato file dell’ispezione cadaverica, cosa che non era stato possibile avere nel primo procedimento.” A proposito di situazioni poco chiare, tra gli elementi nuovi c’è un numero di telefono misteriosamente ricomparso per il quale Simone Casini aveva già sporto una denuncia nei confronti di una persona, denuncia alla quale però non era stato dato alcun peso. Eppure, pochi giorni prima di morire, il 30 giugno 2022 Simone aveva chiuso una precedente vicenda legata ad un incidente stradale con una pena minima, ed era quindi contento, stava probabilmente per cambiare lavoro, aveva certamente la spinta per una vita nuova. Una vita fatta di affetti, quelli di una famiglia presente e premurosa, una vita con alcune relazioni affettive reali avute in passato, che difficilmente collimano con il togliersi la vita per una donna inesistente come Enriquetta. “Ci sono elementi poco chiari e coincidenze particolari – continua Valentini – Strano che in un presunto caso di suicidio non sia stata fatta subito l’autopsia, altrettanto strano che non si trovi più la cinghia con la quale si sarebbe impiccato. E poi la figura di Enriquetta che appare, poi scompare, poi appare di nuovo ma avrebbe una malattia rara, che, coincidenza vuole sia la stessa di una persona conosciuta realmente da Simone. Un intreccio che non ci convince assolutamente. Ci siamo rivolti a due medici legali per esaminare le foto che finalmente abbiamo ottenuto e vedremo se la loro relazione sarà utile a portare a una valutazione diversa del fatto occorso a Simone. In base a questi risultati anche la nostra richiesta di riesumazione del cadavere potrebbe avere ancora più senso.”

Sono passati dunque due anni di dolore e di ricerca. Oggi ci sono alcuni telefoni sequestrati ad alcuni indagati. Gli inquirenti sono al lavoro e la famiglia sta alla finestra per scoprire la verità sugli ultimi giorni di loro figlio.

Cristian Lamorte

Giornalista dal 2006 ama il suo mestiere perché gli consente di alzarsi ogni mattina senza sapere cosa farà del resto del giorno. Ama le storie, quelle da leggere e quelle da raccontare. Detesta chi guarda invece che osservare, predilige un ricco silenzio ad un povero sproloquio. Nel tempo libero si dedica ai libri e al cammino, in un costante passo dopo passo lungo la linea sottile tra ragione e follia. La stessa linea che lo spinge a ricercare ogni giorno, dopo essersi svegliato, una nuova pagina da scrivere.



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