Musica per migliorare l’accoglienza e l’umanizzazione dei pazienti in ospedale, ridurre il carico emotivo durante la somministrazione delle terapie e aumentare il benessere.
È questa l’esperienza inaugurata nel day hospital dell’Ematologia dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese, diretta dalla professoressa Monica Bocchia. Questo lo spirito di “Ematologia in musica”, ciclo di incontri musicali di intrattenimento per i pazienti del day hospital, con il professor Antonio Batelli, flautista e docente di storia e filosofia in un istituto superiore di Siena che, su base volontaristica una volta a settimana nei mesi di luglio, agosto e settembre, si recherà nel day hospital di Ematologia per eseguire brani di musica classica.
«Abbiamo accolto con grande entusiasmo la richiesta del professor Batelli di effettuare attività di volontariato mettendo a disposizione dei nostri pazienti il suo tempo e le sue competenze musicali – commenta il professor Antonio Barretta, direttore generale Aou Senese -. E’ grazie alla sensibilità e generosità di ogni singolo volontario che è possibile donare ai pazienti un sorriso e un momento di conforto. Ringrazio il professor Batelli, per la lodevole iniziativa e tutti i volontari che si impegnano quotidianamente per supportare i pazienti».
Così, grazie all’ascolto della musica, i pazienti che ricevono terapie ematologiche (che spesso possono durare anche alcune ore), possono vivere momenti di leggerezza, allietati dalle melodie classiche eseguite da Antonio Batelli e dal suo flauto traverso. L’iniziativa è partita in via sperimentale in Ematologia ma potrà essere estesa anche ad altri reparti.
«Ringrazio Antonio Batelli per la sua disponibilità, non solo nei confronti della nostra unità operativa ma anche e soprattutto nei riguardi dei nostri pazienti – commenta la professoressa Monica Bocchia, direttrice di Ematologia -. Questa esperienza può aiutare a vivere il momento della terapia in maniera più positiva. La musica mette in azione la nostra sensorialità ed è per questo motivo che può essere utilizzata a scopo terapeutico. Credo inoltre che vada sottolineata anche l’importanza dell’aspetto sociale di questa esperienza – conclude la professoressa Bocchia -: la musica migliora le nostre relazioni, essendo un elemento sia di aggregazione che distensione. Tutti elementi che non possono che aiutare e far bene allo spirito dei nostri pazienti».