“Siena non ha un fenomeno di caporalato come lo possiamo intendere comunemente, ci sono episodi di lavoro irregolare, ma non riguardano solo l’agricoltura”.
Con queste parole la dott.ssa Maria Francesca Santoli direttore dell’Ispettorato del lavoro di Siena ha commentato la situazione del lavoro in provincia di Siena a margine dell’incontro “Il lavoro in agricoltura, le regole della contrattazione collettiva” organizzato da Coldiretti Siena con il supporto di esperti del settore giuridico e sindacale che si è svolto ieri alle volte di Vicobello e al quale erano presenti numerose aziende del territorio.
“L’agricoltura è caratterizzata da una forte richiesta di manodopera anche specializzata – ha continuato Santoli – ben vengano contratti e giornate di formazione per operatori che ritengo fondamentali. Sicuramente c’è del lavoro irregolare, abbiamo dati che ci dicono che oltre 60% aziende ispezionate in questo 2024 hanno avuto questo problema, è un dato importante ma che va letto con altri indici. Possiamo affermare che Siena non è terra di caporalato. Come ispettorato oltre a fare attività di repressione facciamo anche promozione e informazione e siamo sempre a disposizione tramite le associazioni di categoria per la formazione specifica sul territorio”.
L’incontro, condotto dal Direttore di Coldiretti Siena Simone Solfanelli, oltre all’intervento della dott.ssa Santoli ha visto protagonisti la Prof.ssa Claudia Faleri del dipartimento Stud. Aziendali e Giuridici dell’Università di Siena, la Presidente Regionale di Coldiretti Letizia Cesani, il dott. Romano Magrini, Capo Area delle Relazioni Sindacali di Coldiretti Nazionale e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil.
Proprio il dott. Romano Magrini ha sottolineato come i lavoratori siano una risorsa fondamentale e quanto siano importanti le strategie da adottare: “lavoriamo insieme ai sindacati per far si che ci possa essere una risposta positiva da parte delle imprese e soddisfazione nei lavoratori, in un momento in cui le aziende soffrono la mancanza di manodopera. Proprio per questo a livello nazionale stiamo portando avanti un progetto che prevede di selezionare, formare e far arrivare lavoratori dall’estero, in particolare da paesi vicini, in modo da avere una manodopera già pronta che conosca la lingua e i propri diritti. Ad oggi il 70% manodopera è italiana ma abbiamo necessità che arrivino lavoratori regolari dall’estero, anche per questo ritengo importante il progetto a cui stiamo lavorando insieme a Filiere Italia, perche queste professionalità potranno poi servire a tutta la filiera e non solo in agricoltura.”
Sul tema della qualità del lavoro in agricoltura è intervenuta anche la Presidente Regionale di Coldiretti Letizia Cesani: “Oggi ci troviamo a Siena non a caso, ma perché qui c’è la più alta concentrazione di eccellenze agroalimentari, e proprio per questo anche una sola macchia sulla reputazione delle aziende perche associate a pratiche criminali come il caporalato per noi non è accettabile. I nostri agricoltori hanno fatto una scelta precisa in termini di qualità e distintività nella quale il fattore lavoro è un elemento qualitativo importante. Ritengo fondamentale essere qui per ribadire che prendiamo le distanze da questo fenomeno e che quello che produciamo nelle nostre campagne è fonte di crescita, sviluppo e dignità per noi, per le nostre imprese e per i nostri lavoratori”