Non si ferma la protesta degli studenti del comitato Palestina Siena che da lunedì sono accampati all’ingresso del polo Mattioli dell’Università di Siena. Anche oggi campeggiano gli striscioni e le bandiere ed un nuovo cartello ricorda l’anniversario dell’esodo palestinese che avvenne il 15 maggio del 1948. Proprio per questa ricorrenza gli studenti avevano chiesto di essere ricevuti dai due Rettori senesi, richiesta rimasta inascoltata.
“La mobilitazione andrà avanti – ha ribadito Paolo Cutufà del Comitato Palestina Siena – nella forma e nelle modalità che saranno decise democraticamente nelle assemblee, siamo un movimento profondamente democratico e basato sull’orizzontalismo. Le tende non schiodano, rimaniamo qua e abbiamo sempre come richiesta quella dell’incontro con i rettori e aspettiamo di raggiungere i nostri obiettivi”.
“Il senato accademico ha ribadito che le università sono luoghi aperti che non tagliano ponti – ha detto il rettore dell’università di Siena Roberto Di Pietra -. Se si continua a chiedere di boicottare le università israeliane non è che alla centesima volta che lo si chiede cambia la risposta. Io rispetto le opinioni altrui ma chiedo rispetto per le decisioni del senato accademico” ha concluso Di Pietra.
“La lettera inoltratami a nome del Comitato Palestina per Siena ha contenuti falsi, e toni inaccettabili e ancora una volta gravemente insultanti” ha scritto il rettore dell’Università per Stranieri Tomaso Montanari. “Accusare la comunità della Stranieri di «complicità con l’occupazione sionista» è un’infamia gratuita, infondata, squadristica. Nessun dialogo è possibile se questa affermazione gravissima non verrà prima pubblicamente ritirata. Mi spiace davvero che la sacrosanta mobilitazione studentesca per Gaza si affidi, a Siena, a parole inconsapevoli e irresponsabili come queste” ha concluso Montanari.