“Il rilancio del Santa Maria della Scala, come complesso museale, e come elemento fondante della nostra comunità credo che stia a cuore a tutti, in quest’aula e non solo, a prescindere dai colori politici”. Così il Sindaco di Siena Nicoletta Fabio ha risposto, durante il Consiglio Comunale di oggi, giovedì 28 novembre, all’interrogazione del gruppo del Partito Democratico, in merito alla sostenibilità economica del Santa Maria della Scala.
“Va riconosciuta all’antico Spedale – ha spiegato il Sindaco Fabio – un’identità tale e una storia che difficilmente è paragonabile ad altri poli culturali o musei. Il Santa Maria della Scala è cura e salvezza, e deve essere visto principalmente, come un patrimonio di tutta la comunità, un’occasione di crescita. Non è uno strumento per fare cassa, anche sei conti, inevitabilmente, devono tornare. Giusto parlare di economie ma senza snaturare il senso civico, etico e culturale che questo spazio rappresenta per noi senesi. Iniziamo a vederlo come punto di incontro, non più di scontro, credo debba passare da qui il vero cambiamento al quale tutti auspichiamo”.
In merito ai dati della bigliettazione degli ultimi dieci anni, oggetto dell’interrogazione il Sindaco ha aggiunto: “Alla luce di tutto ciò vorrei cominciare col dire che per quanto riguarda gli ultimi dieci anni è davvero difficile il confronto e l’analisi dei dati, legati alla bigliettazione e non solo. Questo a causa dei continui cambi di gestione e modalità riguardanti l’apertura, la bigliettazione e le relative spese. Nel 2014 i dati degli ingressi sono relativi ad una gestione dei servizi come da gara d’appalto corrispondente della quale risultava aggiudicatoria Opera Laboratori per complessivi 365.384, 20 euro (mandataria di un raggruppamento temporaneo d’impresa). Gli incassi venivano riversati al Comune di Siena. Si fa presente che è il 2013 l’anno del cambio al timone (esce coop Zelig, entra Opera Laboratori Fiorentini). Nel 2016 con la nuova gara d’appalto quinquennale (2016-2022) che prevedeva una gestione maggiormente “imprenditoriale” al soggetto aggiudicatario viene riconosciuto un rischio d’impresa, con un sistema premiante al raggiungimento di certi obiettivi (esempio sul numero d’ingressi, da qui l’idea del biglietto combinato Acropoli Pass). Con la gestione di Opera Laboratori si è raggiunto il numero di 81.385 ingressi, negli anni 2017, 2018 e 2019, con Opera gestore al 100 per cento, come citato nell’interrogazione, fu attivato il biglietto Acropoli Pass, ovvero sette tipologie di biglietti diversificate a seconda dell’offerta. In nessuna di questa era inclusa la gratuità per i residenti nel Comune di Siena. I numeri sono poi aumentati esponenzialmente, anche in virtù della corrispondente premialità prevista, 149mila circa nel 2017 , quasi 170 mila nel 2018 e 138mila nel 2019, ultimo anno intero pre Covid e di gestione Opera. Nell’anno 2019 la bigliettazione ha comportato 570mila euro di entrate”.
“Di tale incasso – ha proseguito Fabio – al Comune di Siena spettava il 18 per cento, così come di tutti gli altri servizi. Lasciando stare gli anni 2020 e 2021, in gran parte condizionati dalla chiusura del Covid e passando al 2022, quando dal 10 febbraio è iniziata la gestione Sigerico, si sono registrati, a partire dal 2022, 66.667 ingressi, 88.913 nel 2023 per un totale di 471.602 mila euro incassati dalla Fondazione Santa Maria. Per il 2024 i dati aggiornati al 31 ottobre 2024, hanno una previsione, per fine anno, di circa 90mila presenze. E’ evidente che la bigliettazione unica portasse ad un numero di presenze cospicuo, come è evidente che rispetto a quella gestione oggi il Comune non incassi niente in termini di percentuale. Il guadagno è totalmente a carico della Fondazione Antico Ospedale Santa Maria della Scala, oltre che di Sigerico, per la parte concessione, caffetteria e ostello”.
“Parlando del fabbisogno economico del Santa Maria nell’interrogazione – ha specificato Fabio – è riportato che negli atti deliberativi l’analisi del fabbisogno della Fondazione del Santa Maria della Scala prevedeva: per attività di manutenzione ordinaria e straordinaria e personale dipendente: 1.700.000 euro su base annua per attività culturale, 700mila euro su base annua per gestione dei servizi e 750mila euro su base annua per la gestione della bigliettazione, sorveglianza etc..”
“Occorre ricordare – ha sottolineato il Sindaco Fabio – che con deliberazione del Consiglio Comunale n. 37/2022 è stata approvato l’affidamento in concessione d’uso al Santa Maria della Scala alla Fondazione Antico Ospedale del Santa Maria della Scala e la relativa convenzione, che prevede a carico del Comune, tra le altre, la manutenzione ordinaria e straordinaria di tutti i beni assegnati alla Fondazione. Con deliberazione di Giunta Comunale n. 340 del 22/08/2022, avente a oggetto “Affidamento dei servizi culturali alla Fondazione Antico Ospedale del Santa Maria della Scala, è stato previsto un contributo da parte del Comune a favore della Fondazione pari a 350mila euro con la facoltà di poter prevedere eventualmente “un contributo aggiuntivo di € 250mila euro subordinato alla verifica della compatibilità finanziaria con le previsione del bilancio dell’anno a cui si riferisce”.
“Nell’allegato – ha concluso Fabio – alla citata deliberazione di Giunta, denominato “Progetto di sviluppo” a pagina 16, paragrafo 11, “Costi e Ricavi del Complesso Museale e le risorse della Fondazione” si prevede espressamente che “I costi inerenti il Complesso Museale del Santa Maria della Scala possono essere suddivisi in tre grandi categorie: attività di manutenzione ordinaria e straordinaria, utenze e personale dipendente (costi annui di circa 1 milione e 700mila euro), attività culturale (costo annuo di circa 700mila euro) e gestione dei servizi (costo annuo di circa 750mila euro). Il costo presumibile su base annua per il funzionamento del Complesso Santa Maria della Scala è oggi di euro 3 milioni e 200 mila circa. Si consideri che all’interno della convenzione dei servizi si prevede che i costi inerenti l’attività di manutenzione ordinaria e straordinaria, le utenze, il personale dipendente assegnato temporaneamente e il costo dell’affidatario (affidamento già disposto a favore di Sigerico Spa) continueranno ad essere sostenuti dal socio fondatore Comune di Siena”.
“A carico del Comune – ha voluto ribadire Fabio – è stato previsto un onere stimato di circa 2,5 milioni di euro, oltre al contributo ordinario annuale pari a 350mila euro eventualmente integrabile fino a un massimo di ulteriori 250mila euro. Il Comune nell’anno 2023 ha stanziato complessivamente risorse a favore della Fondazione pari a 3.900.000,00 euro e per l’anno 2024 pari a 4.389.327,39 euro. Questo credo che rappresenti la sostenibilità economica citata all’interno dell’interrogazione. Da considerare poi, parlando di spese e di costi, gli spazi fruibili e fruiti in aumento all’interno del Santa Maria, vedi Corticella e strada interna, con un relativo aumento dei costi e delle spese da considerare rispetto al passato. Il Comune è certamente presente e impegnato in prima linea, economicamente e non solo, per il futuro del Santa Maria. Ma per crescere spesso serve un cambio di passo, come per esempio il cambiamento dello Statuto. Il processo è ancora lungo. L’obiettivo è quello di trovare chi potrà contribuire alla stabilità economica della Fondazione. Necessariamente siamo costretti ad affrontare con coraggio alcune sfide e scommesse che si presentano alla città come un vero e proprio cambiamento culturale e generazionale. Mi domando, Siena è pronta a tutto ciò? Io credo di sì”.
La consigliera Gabriella Piccinni del gruppo Partito Democratico, che ha illustrato l’interrogazione, ha così replicato: “Una vicenda certamente complicata, la ringrazio Sindaco dei dati e dell’accuratezza della risposta, sono meno soddisfatta dell’impasse in cui ci troviamo adesso. Vorrei ricordare che circa un anno fa chiedevo come mai non era stata richiesta una relazione di fine mandato al cda uscente, forse gli elementi per riflettere sarebbero stati più completi per il nuovo consiglio di amministrazione . Non avere avuto la relazione di fine mandato di fronte a tutte le dimissioni e ai cambiamenti intercorsi ha portato alla mancanza di elementi opportuni per lavorare concretamente da subito. Un anno fa lei già ci disse che dovevano essere ridefinite le regole, oggi ci dice che il Ministero entrerà nella Fondazione ma ancora mancano le linee guida, dunque resta centrale il problema dell’impasse. Quando parla delle somme dedicate al bilancio vorrei specificare che una cosa sono le spese strutturali, un’altra quelle destinate ad attività e funzionamento, e lì che vedo la sofferenza finanziaria più evidente. Quanto ai dati sulla bigliettazione ritengo che vadano studiati con cura, riflettendo anche sul fatto che il picco positivo del 2017-18 fu determinato anche dall’ultima grande mostra quella su Ambrogio Lorenzetti. Ed è evidente anche il peso dell’Acropoli pass, abolito irresponsabilmente dalla giunta De Mossi, con chiaro danno per gli ingressi al museo. É vero poi che il Santa Maria non nasce per produrre reddito ma deve comunque vivere bene, dunque ritengo che mentre si attende che risolvano i ritardi sulle regole e sui soci si debbano convogliare più risorse sulle attività. Meno passerelle e red carpet e più impegno su ciò che rimane, che produce la crescita, per le generazioni future, per aiutare la città in questo momento di forte crisi che purtroppo ci sta investendo ed è sotto gli occhi di tutti”.