Nove contradaioli assolti, otto condannati: queste le decisioni del Tribunale di Siena in merito al processo “fronteggiamenti bis”, che vedeva coinvolti 17 contradaioli di Nicchio e Valdimontone, in relazione alle tensioni sul tufo post Palio del 2 luglio 2018.
A giudizio c’erano 11 contradaioli del Nicchio e 6 del Valdimontone, con le accuse di rissa e per alcuni anche di resistenza a pubblico ufficiale perché secondo gli inquirenti sarebbero stati spintonati, durante i momenti concitati in Piazza del Campo, alcuni agenti di Polizia Municipale e un Carabiniere.
Il giudice Francesco Cerretelli ha disposto come detto la condanna per 8 elementi, di cui 7 appartenenti alla contrada del Nicchio e uno al Valdimontone. Assolti invece 4 nicchiaioli e 5 montonaioli, alcuni dei quali per carenza di prove.
Nello specifico, 5 soggetti sono stati condannati per rissa e resistenza a pubblico ufficiale, e di questi, quattro, a 4 mesi e 1000 euro di multa, e uno a 5 mesi e sempre 1000 euro di multa; altri 3 sono stati puniti, solo per la rissa, a 1000 euro di sanzione. Esclusa la recidiva, che veniva contestata a tre soggetti.
Prima del verdetto in aula si è svolta la discussione tra le parti: la Procura aveva chiesto 400 euro di multa per 5 contradaioli accusati di rissa, 1 anno per altri 9 soggetti ai quali veniva contestata la rissa e la resistenza a pubblico ufficiale, per altri 2 accusati di rissa e resistenza, gravati da recidiva, si è invocato invece condanne da 1 anno e 4 mesi e infine per un altro contradaiolo, anch’esso recidivo, un anno e mezzo. Gli avvocato difensori avevano di contro chiesto l’assoluzione reputando inutilizzabili i video prodotti dalle forze dell’ordine e giudicando assente il dato dell’identificazione dei coinvolti, e quello della certezza della partecipazione attiva ai fatti.
Come si ricorda, il primo filone processuale sui fatti dell’agosto 2015 si è concluso lo scorso aprile con 27 assoluzioni e 3 condanne.
Fra 90 giorni attese le motivazioni del Tribunale.
“C’è grande soddisfazioni per l’esito – afferma a margine dell’udienza l’avvocato Fabio Pisillo, il cui studio ha assistito quattro montonaioli, tutti assolti – i miei clienti erano accusati in tre per resistenza e tutti e 4 per rissa, l’esito è pienamente positivo, per la resistenza c’è stata l’assoluzione con formula piena, credo sia emerso dal filmato e dalle testimonianze nel processo che gli episodi che riguardavano i nostri assistiti non fossero da catalogare nell’ambito del reato di resistenza, e il giudice ha recepito le difese, poi vedremo le motivazioni. Per quanto riguarda la rissa c’è grande soddisfazione per l’assoluzione di tutti e 4, la formula qui mi fa pensare a una soluzione di valutazione del giudice di carenza di prove sull’identificazione nell’ambito del fronteggiamento, avevamo per alcuni un riconoscimento diretto da parte di un funzionario di Polizia ma abbiamo sostenuto che questa indicazione non fosse sufficiente, non del tutto chiara, e non integrante i presupposti della prova certa oltre ogni ragionevole dubbio”.