Siena, ricercatori precari e lavoratori Beko ancora insieme: lunedì la lezione "Dal lavoro che crea l'Umanità al lavoro che disumanizza"

Lunedì mattina al presidio di fronte allo stabilimento di Viale Toselli una lezione all'aperto sul rapporto disumanizzante tra lavoro e lavoratori

Di Lorenzo Agnelli | 7 Marzo 2025 alle 15:30

“Possiamo restituire al lavoro quella sua originaria dimensione, cioè quella che ci rende umani?”

È questa la domanda che porranno e si porranno i ricercatori precari dell’Università di Siena e i lavoratori di Beko in occasione della lezione all’aperto dal titolo ‘Dal lavoro che crea l’Umanità al lavoro che disumanizza’ in programma lunedì mattina alle ore 10 di fronte allo stabilimento di Viale Toselli.

Universitari e operai uniti nella lotta contro la precarizzazione di ogni tipo di lavoro e contro l’incertezza sul futuro di lavoratori e famiglie.

“Come precari dell’Università stiamo lottando per un modello differente di Università, perché vogliamo un’Università Pubblica che sia realmente e per tutti – spiega Vincenzo Spagnolo, ricercatore precario UniSi – e quindi lottiamo contro i tagli e contro la precarizzazione. Per questo non possiamo che rispecchiarci anche in tutte le altre lotte dei lavoratori e delle lavoratrici, come per esempio è il caso della Beko, per cui siamo sempre stati al fianco dei lavoratori e cono loro abbiamo fatto fronte comune”.

Due battaglie che sembrano distanti e parallele, ma che in realtà hanno tanti punti di incontro come lo dimostra l’iniziativa di lunedì, in cui i ricercatori mettono a disposizione la loro scienza, il loro sapere per la comunità e per un obiettivo comune: restituire al lavoro la sua originaria dimensione di umanità.

“Mi occupo di archeologia preistorica. Ho a che fare quindi con temi come l’evoluzione umana, come l’evoluzione tecnica e come l’evoluzione sociale – prosegue Spagnolo -. Per cui in qualche modo mi piace l’idea di raccontare come proprio dal lavoro, dalla manualità, dalle attività che l’uomo nella preistoria ha iniziato a svolgere che nasce il germe di quella che poi è davvero l’umanità. Ciò che nella sostanza ci differenzia dagli altri animali. Tuttavia poi, nell’evoluzione della società, dei rapporti sociali, sono avvenute una serie di dinamiche molto complicate. L’elemento comune che caratterizza soprattutto l’ultima fase della storia umana, se vista dall’occhio di un preistorico, è questa sempre maggiore concentrazione di potere nelle mani di alcuni, sempre maggiore forma di oppressione, violenza e sfruttamento del lavoro. E quindi un lavoro che non è più un lavoro che umanizza ma diventa un lavoro che rende molto meno umani”.

Lorenzo Agnelli

Giornalista pubblicista iscritto all'ordine dal 2020. Esperienza nel ruolo prima come corrispondente locale dalla Val d'Orcia e poi all’interno della redazione di Radio Siena Tv. Prendere parte alle discussioni e conoscere a fondo i fatti sono stati i fattori scatenanti della sua personale passione verso il giornalismo, concentrandosi principalmente sui fatti di cronaca che riguardano la collettività, come la politica e le sue incoerenze, materie da spiegare e rendere accessibili a tutti. Ama la città in cui lavora, Siena, e la sua terra, la Val d’Orcia, luogo capace di offrire bellezza paesaggistica ma anche umana, difficile da spiegare, ma che non si stanca mai di raccontare.



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