Siena, Rula Jebreal ospite degli atenei: "Gaza, è sotto attacco il diritto umanitario internazionale"

La giornalista palestinese ha tenuto all'università per Stranieri di Siena la conferenza dal titolo "Genocidio e propagando", lanciando l'allarme: "Se Francia, Germania e Italia, i paesi più forti dell'unione europee, finiscono sempre più nelle mani dell'estrema destra, va pensata una resistenza diversa"

Di Cristian Lamorte | 12 Giugno 2024 alle 20:45

“Genocidio e propaganda”. Questo il titolo della conferenza che la giornalista palestinese e docente universitaria a Miami Rula Jebreal, ha tenuto all’Università per Stranieri di Siena ospite di entrambi gli atenei della città. Un momento di confronto con una delle voci più altisonanti nella condanna alle politiche israeliane e occidentali su ciò che sta accadendo a Gaza.

“Non è sotto attacco solo la libertà di pensiero – spiega Rula Jebreal – ma anche il diritto umanitario internazionale, nessun governo è al di sopra della legalità internazionale, l’occidente manda segnali pessimi. Il diritto umanitario internazionale viene usato come arma politica per colpire i nemici e aiutare gli amici e alleati, si creano regole assurde e pericolose. La questione di Gaza non è soltanto della Palestina, siamo in pericolo tutti: chiediamo il  rispetto legalità internazionale, va difesa la struttura della legalità internazionale costruita dopo la seconda guerra mondiale, che tutela tutti noi”.

La giornalista palestinese si dice poi molto preoccupata di ciò che sta succedendo in Europa e sul ruolo dell’Unione Europea alla luce delle recenti elezioni: “In questo momento Belgio, Spagna, Norvegia, Irlanda e altri non sono il blocco costituente dell’Europa, se l’Europa perde la Francia non so che futuro abbiamo davanti – è l’allarme che lancia – se Francia, Germania e Italia, i paesi più forti dell’unione, finiscono sempre di più nelle mani dell’estrema destra, va pensata una resistenza diversa, la prima cosa che fanno gli estremisti è criminalizzare il diritto al pensiero”.

Cristian Lamorte

Giornalista dal 2006 ama il suo mestiere perché gli consente di alzarsi ogni mattina senza sapere cosa farà del resto del giorno. Ama le storie, quelle da leggere e quelle da raccontare. Detesta chi guarda invece che osservare, predilige un ricco silenzio ad un povero sproloquio. Nel tempo libero si dedica ai libri e al cammino, in un costante passo dopo passo lungo la linea sottile tra ragione e follia. La stessa linea che lo spinge a ricercare ogni giorno, dopo essersi svegliato, una nuova pagina da scrivere.



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