Qui nel 1427 Bernardino da Siena pronunciava i propri sermoni, qui sei secoli dopo, al cospetto della Torre del Mangia, il sindaco De Mossi, seppur in veste di cittadino, ha scelto di pronunciare il suo di sermone. Quello che ha tutto l’amaro di un fine mandato e quel retrogusto di rivalsa nei confronti di chi ha scelto di non appoggiarlo nell’ipotesi di altri 5 anni a palazzo pubblico.
“Io ho provato fino in fondo a tenere insieme la maggioranza con cui abbiamo governato Siena fino ad oggi. Viceversa c’è stata questa iniziativa dovuta probabilmente ad un po’ di vertigini dopo i risultati elettorali di settembre, che non ha consentito di stare tutti insieme. E’ stato un vulnus molto grande”.
E il sermone De Mossi invoca continuità con l’amministrazione in via di scadenza. Da qui il suo impegno e le sue parole, di cui non ha fatto mai mistero del resto, in favore del candidato a sindaco Massimo Castagnini
“Ritengo che l’unico soggetto effettivo, efficiente, funzionale ma soprattutto amministrativo si chiama Massimo Castagnini e tutte le liste che lo sostengono”.