Siena, suona la campanella con i soliti problemi. A scuola mancano i professori e restano i presidi reggenti

Flash mob di protesta a Firenze davanti alla sede dell'ufficio scolastico regionale da parte dei docenti vincitori del concorso 2020 insieme ai sindacati

Di Simona Sassetti | 30 Agosto 2024 alle 17:00

“Siamo riusciti a portare a conclusione le nomine dei dirigenti scolastici, ma si tratta ancora una volta di reggenze. Con il blocco delle graduatorie del concorso riservato ai dirigenti scolastici, a causa di un ricorso, le undici scuole ancora prive di dirigente scolastico nella provincia di Siena avranno ancora una volta un preside reggente (ovvero con più di una scuola assegnata, ndr)”. Un inizio anno in salita aspetta le scuole senesi. A puntare i riflettori sulla criticità della situazione, a pochi giorni dal suono della prima campanella, è la Flc-Cgil che oltre a richiamare l’attenzione sulle nomine dei dirigenti scolastici, sofferma l’attenzione anche sui Dsga, ovvero  le figure più elevate della scuola, insieme con i presidi. Si tratta di coloro che gestiscono i bilanci degli istituti, non certo un affare di poco conto. “Questa mattina sono state fatte le nomine – spiega Anna Cassanelli, segretaria generale Flc Cgil Siena – dei direttori dei servizi generali amministrativi e sono rimaste scoperte tre scuole che andranno a cercare dei Dsga disponibili da altre provincie. Inoltre le nomine del personale Ata non saranno attribuibili entro agosto, bisognerà attendere il 3 settembre”. Situazione critica anche sul fronte docenti.  “Tutto è stato fatto frettolosamente – spiega -, sono stati necessari numerosi aggiustamenti nelle attribuzioni degli incarichi a tempo indeterminato, per questo le immissioni in ruolo non sono terminate. La prospettiva che la scuola cominci con pochi insegnanti in cattedra, tranne quelli già di ruolo, è una prospettiva concreta. Il 16 settembre mancheranno all’appello molti insegnanti”.

Al suono della campanella la scuola si troverà di fronte a graduatorie non complete, ritardi nell’attribuzione dei posti e moltissime cattedre scoperte . Ma la scuola dovrà fare i conti anche con la decisione del ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara di limitare – in tutta Italia – le assunzioni del personale docente a 45 mila unità, rispetto agli oltre 64mila posti liberi e vacanti. Numeri che, per la Toscana – ai quali vanno aggiunti i ben 8405 posti per il sostegno assegnabili tramite supplenze e i 2298 posti liberi fra organico di diritto e deroghe per il personale Ata – si traducono nell’assunzione di 2367 docenti rispetto ai 3549 posti disponibili in organico. Per questo oggi numerosi docenti si sono recati a Firenze di fronte all’Ufficio Scolastico Regionale della Toscana per un flash mob in rappresentanza anche di coloro che “avrebbero diritto a essere assunti perché hanno vinto un concorso e che invece sono scavalcati dai vincitori del futuro concorso Pnrr.  Secondo quanto riferisce Pasquale Cuomo (Flc-Cgil) “sono più o meno più di 1.500 persone gli idonei che potrebbero essere assunti tranquillamente per cui chiediamo che vengano assunti tutti quelli che hanno vinto i concorsi precedenti, e poi giustamente si facciano i successivi concorsi: se così non fosse, questi docenti sarebbero costretti a rifare un altro concorso, oppure sicuramente da settembre avranno un contratto precario, perché sono anni che lavorano come precari”. La Cisl Scuola Toscana, a sia volta, afferma in una nota di aver “chiesto da tempo all’Ufficio scolastico regionale di predisporre lo scorrimento immediato delle graduatorie degli idonei 2020 sui posti non assegnati da altre procedure”. Il sindacato chiede inoltre “un doppio canale di reclutamento, con assunzioni da graduatorie per le supplenze e da concorsi già svolti, che riconosca il valore dell’esperienza di lavoro acquisita sul campo, consentendo di incrementare sensibilmente il numero dei posti coperti da personale di ruolo”.

 

Simona Sassetti

Nasce a Siena nel 1991, lavora a Siena Tv dal 2016. Ha scritto prima sul Corriere di Siena, poi su La Nazione. Va pazza per i cantanti indie, gli Alt-J, poi Guccini, Battiato, gli hamburger vegani, le verdure in pinzimonio. È allergica ai maschilismi casuali. Le diverte la politica e parlarne. Ama il volley. Nel 2004 ha vinto uno di quei premi giornalistici sezione giovani e nel 2011 ha deciso di diventarlo



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