Non conosce sosta l’attività dei truffatori, sempre pronti a raggirare ignari cittadini con le più diverse tecniche per spillare soldi contanti e oggetti preziosi. Uno degli ultimi episodi è avvenuto a Siena, con i malviventi che hanno tentato il colpo a danno di una signora 70enne utilizzando l’ormai tristemente nota truffa dello specchietto: i lestofanti simulano un piccolo incidente per strada e fanno credere alla vittima che il suo mezzo ha urtato lo specchietto retrovisore del loro, per poi chiedere soldi contanti per chiudere la faccenda e non mettere in mezzo assicurazioni o forze dell’ordine.
Per fortuna la 70enne ha capito in tempo il tentativo di truffa ed è riuscita a seminare i truffatori, sporgendo denuncia ai Carabinieri. Il fatto è avvenuto ieri di prima mattina in viale Cavour, all’altezza della chiesa di Santa Petronilla, quando la donna alla guida ha sentito il rumore di un leggero urto. Giunta al semaforo all’altezza di piazza d’Armi, le si è accostata un’auto con due persone a bordo, italiane sulla 50ina, dall’accento meridionale, che la avvertivano di come lei avesse urtato lo specchietto retrovisore del loro veicolo. E così i due mezzi si sono spostati per constatare il fatto, passando da via Doccia fino a via Socino Lelio e Fausto, all’incrocio con via Don Minzoni. “Qui – racconta la signora – ho notato che effettivamente dalla mia parte dell’auto c’era un segno e che lo specchietto era danneggiato, sul momento mi è parsa credibile la situazione. Quando però ho specificato che la macchina che guidavo non era mia e non si poteva chiamare l’assicurazione uno dei due ha proposto di fare tra noi chiedendomi 280 euro. Al che ho detto di procedere con la riparazione e poi con la fattura e ha rilanciato sui 250 euro in contanti”.
In questo frangente la signora ha percepito l’inghippo e ha preso tempo spiegando ai due sarebbe andata a prelevare la cifra al più vicino sportello bancario, ripartendo rapidamente con la sua auto. Nel mentre, memorizzata la targa e chiamato il figlio che ha avvertito a sua volta i Carabinieri, l’altra auto si è messa a seguirla finchè, intuendo che la signora non si sarebbe realmente fermata per il prelievo dei soldi, si è dileguata, forse anche per paura che potesser intervenire le forze dell’ordine. E infatti i militari dell’Arma sono poi giunti dopo pochi minuti raccogliendo la sua denuncia. “Meno male sono stata lucida – ancora la donna – eravamo in una strada senza telecamere e avevo paura mi potessero aggredire e derubare. Ancora non ho capito come hanno fatto il rigo, subito ripulito, alla macchina, per farmi cadere in trappola”.