Sindaco De Mossi: "Nuovo Dpcm, inaccettabile considerare la cultura una cenerentola"

Il primo cittadino chiede al Governo di rivedere le sue scelte reputando il provvedimento "inadeguato, eccessivo e contrario a qualunque iniziativa ragionevole"

Di Redazione | 2 Novembre 2020 alle 18:57

E’ in arrivo un nuovo Dpcm per contrastare l’emergenza coronavirus e l’aumento dei contagi. La posizione, critica, del sindaco di Siena Luigi De Mossi:

“Nel prendere atto del nuovo decreto della Presidenza del consiglio dei ministri con il quale il Governo intende chiudere i musei e le mostre d’arte – recita la nota firmata dal primo cittadino – non posso che ritenere tale provvedimento inadeguato, eccessivo e contrario a qualunque iniziativa ragionevole. Soprattutto in un settore, quello della cultura, già profondamente provato dalle chiusure dei teatri, dei cinema e del mondo della musica benché questi avessero impiegato per tempo tutte le misure richieste per garantire le essenziali condizioni di sicurezza. E’ inaccettabile – tuona – che la cultura venga considerata una “Cenerentola” e che, per l’oggettivo impatto del settore, sia sempre trascurata e vessata. I musei senesi, primo fra tutti il Complesso del Santa Maria della Scala, ma anche il Duomo, il Museo Civico, l’Opa, la Pinacoteca fino al Santuario di Santa Caterina, la Sinagoga e tutti gli altri centri culturali, subiranno un impatto rilevantissimo senza che vi siano ad oggi misure di presidio per questo settore che ha sempre sostenuto e sostiene le città d’arte oltre che a diffondere la libertà di pensiero, l’educazione e la conoscenza che ci ha sempre reso liberi e indipendenti. Nella mia posizione di Sindaco con delega alla cultura e nel rispetto delle gerarchie istituzionali, seguirò le norme e le indicazioni che mi saranno date, ma non posso che dissentire con questa iniziativa del Governo che auspico – chiede De Mossi – riveda le proprie posizioni soprattutto per una città come la nostra, dove la disciplina dei cittadini e dei turisti, ha sempre consentito visite e frequentazioni museali nel rispetto della salute di tutti e del libero pensiero”.



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