Sorveglianza per il Palio, perché non coinvolgere la Protezione civile? Interrogazione di Micheli e Piccinni

I due consiglieri del Pd mettono in evidenza la serie di intoppi della macchina organizzativa che si sono verificati nei palii del 2024

Di Redazione | 7 Settembre 2024 alle 8:30

Sorveglianza per il Palio, perché non coinvolgere la Protezione civile? Interrogazione di Micheli e Piccinni

La sorveglianza e la sicurezza in occasione del Palio è il tema al centro di un’interrogazione presentata dai consiglieri del Partito Democratico Luca Micheli e Gabriella Piccinni.

“Un palio senza corteo, un’ambulanza che entra in piazza del Campo e ne esce a marcia indietro, il campanone che suona o non suona, l’apertura e chiusura disordinata dei cancelli… I due palii 2024, funestati dalla pioggia e per questo rinviati, hanno messo sotto gli occhi dei senesi e dei visitatori una serie di inceppi della macchina organizzativa.

Una interrogazione porta oggi all’attenzione dell’amministrazione comunale i servizi di apertura, chiusura e sorveglianza dei cancelli di accesso, affidati alla Società Defense Intelligence Agency – D.I.A. con sede in Roma per un importo pari a €. 56.217,50 segnalando in particolare che in occasione del rinvio del 16 agosto l’apertura dell’anello della piazza è avvenuta in modo disorganizzato con potenziale rischio per l’incolumità degli spettatori presenti all’interno.

Il personale addetto è stato formato adeguatamente? La domanda nasce dalla lettura delle frasi estrapolate dalla stampa dagli annunci per il reperimento del personale (“Vuoi fare parte dello staff del Palio di Siena e goderti lo spettacolo da vicino? Candidati”. Ed anche: “Vuoi vedere il Palio da una postazione privilegiata e nel frattempo guadagnare. Porta con te un’amica se vuoi… sarà più divertente. Cerchiamo steward disponibili a lavorare dal 13 al 16 agosto e vivere in prima fila le emozioni del Palio”) che non sembrano quelle adatte a far emergere la delicatezza del compito.

I due consiglieri chiedono perciò all’amministrazione se è stata verificata/attestata l’avvenuta formazione del personale preposto e informazioni su un percorso certificato condiviso con gli organi di sicurezza. E se, considerata la delicatezza del compito, sulla base delle esperienze effettuate in altre città, non intenda prendere in considerazione l’idea di formare degli “assistenti civici” reperiti tra gli altri anche tra i volontari della Protezione Civile e magari tra ex dipendenti delle forze dell’ordine che, debitamente preparati e sulla scorta dell’esperienza personale, siano in grado di svolgere non solo il servizio descritto, ma anche altri della stessa natura. E auspicano il reperimento di soggetti con una maggiore conoscenza delle dinamiche della Festa”.



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