Sovicille: il contributo del telescopio di Montarrenti allo studio su BL Lacertae

La soddisfazione del sindaco Giuseppe Gugliotti e il commento del professor Alessandro Marchini, direttore dell’osservatorio dell’Università di Siena e socio dell’Unione astrofili senesi che gestisce il telescopio di Montarrenti

Di Redazione | 14 Settembre 2022 alle 12:30

Sovicille: il contributo del telescopio di Montarrenti allo studio su BL Lacertae

“Il telescopio di Montarrenti, nel comune di Sovicille, gestito dall’Unione Astrofili senesi, riveste un’importanza strategica ai fini dell’osservazione del cielo, non solo per l’ottima posizione geografica in cui si trova ma anche perché è uno dei telescopi più grandi della Toscana e soprattutto può contare su un team di studiosi di altissimo livello”.

A sottolinearlo è il sindaco di Sovicille, Giuseppe Gugliotti, che esprime soddisfazione per il contributo che i dati raccolti anche tramite questo punto di osservazione hanno garantito all’Osservatorio Astronomico di Siena, diretto dal professor Alessandro Marchini, sullo studio internazionale relativo al BL Lacertae che è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Nature. In tutto sono 12 i telescopi in Italia che sono stati coinvolti nella raccolta dati per il dipartimento di Scienze fisiche, della Terra e dell’Ambiente dell’Università di Siena e per la rete internazionale Webt (Whole Earth Blazar Telescope), coordinata da Claudia Raiteri e Massimo Villata dell’Istituto Nazionale di Astrofisica.

“La pubblicazione dello studio su Nature – prosegue il sindaco Gugliotti – è un grandissimo risultato che gratifica i ricercatori e conferma ancora una volta il potenziale della struttura situata nel Comune di Sovicille. Ringrazio tutto il team di lavoro a partire da Simone Leonini e Alessandro Marchini, complimentandomi nuovamente per questo importante riconoscimento che anche l’Osservatorio di Montarrenti ha ottenuto da parte della comunità scientifica.” “Ho introdotto il telescopio di Montarrenti su questo tipo di indagine nel 2020. – spiega il professor Alessandro Marchini, direttore dell’Osservatorio dell’Università di Siena e socio dell’Unione astrofili senesi – Il merito del gruppo di soci dell’Unione Astrofili Senesi è stato quello di rispondere tempestivamente alla chiamata internazionale. Avevano infatti poche ore a disposizione ogni notte per osservare e raccogliere dati. Il blazar è un nucleo galattico attivo associato a un buco nero, distante un miliardo di anni luce dalla terra, che emette getti di altissima energia osservabili come sorgenti luminose. Per molte notti, in questi anni, lo staff scientifico dell’Unione Astrofili Senesi, coordinato da Simone Leonini, ha gestito il telescopio da remoto, dalle proprie case, osservando il blazar e inviandomi i dati fotometrici raccolti. Queste misure, insieme a quelle di tanti altri telescopi in giro per il mondo, ci hanno consentito di costruire un modello importante: abbiamo scoperto che la radiazione del getto del blazar mostra forti oscillazioni cicliche di luminosità nell’arco di poche ore. Abbiamo scritto l’articolo con il tentativo pretenzioso di porlo all’attenzione della commissione di Nature che ha deciso di pubblicarlo sulla rivista principale, quindi massimo riconoscimento, perché parliamo in assoluto della rivista di maggior prestigio per la comunità scientifica internazionale. La Commissione ha riconosciuto l’importanza e l’attendibilità del nostro studio, definendolo potente per la quantità dei dati raccolti e originale per il modello presentato per spiegare le variazioni di luminosità. L’osservatorio di Montarrenti da anni collabora con progetti scientifici internazionali e ha avuto anche il merito della scoperta di 20 supernove, che sono state viste per la prima volta proprio da questo speciale punto di osservazione nel comune di Sovicille. Ringrazio tutti i soci dall’Unione Astrofili Senesi per aver collaborato a questo nostro studio ed in particolare Simone Leonini che è stato il mio punto di riferimento principale in tutti questi mesi”.



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