Spettacolo "Le Quattro Stagioni della Storia dell'Uomo" per la prima volta a Siena per Bright Night 2024

Alle ore 21 nella Chiesa della Santissima Annunziata, l’antropologo dell’Ateneo senese Stefano Ricci, racconterà tra immagini e musica i quattro momenti fondamentali che hanno caratterizzato l’evoluzione (o l’involuzione) umana, dalle scimmie bipedi ai giorni nostri

Di Redazione | 26 Settembre 2024 alle 17:00

Musica e Parola. Lo spettacolo “Le Quattro Stagioni della Storia dell’Uomo” che ha riscosso molto successo nei mesi scorsi viene presentato per la prima volta a Siena il 27 settembre alle 21,30 al Santa Maria della Scala in occasione di BRIGHT 2024, la Notte dei Ricercatori.

Stefano Ricci, voce narrante, paleoantropologo e divulgatore scientifico del Dip. di Scienze Fisiche della Terra e dell’Ambiente dell’Università di Siena, racconterà dei quattro momenti fondamentali che hanno caratterizzato il percorso evolutivo umano, dalle prime Scimmie bipedi africane fino ad arrivare ai giorni nostri. Un percorso di riflessione, una lettura nuova ed inconsueta di tutta la nostra vicenda terrena.

I quattro momenti narrativi saranno alternati dai primi quattro concerti solistici per violino dell’opera “Il cimento dell’armonia e dell’inventione” di Antonio Vivaldi, noti come le Quattro Stagioni.

I musicisti che accompagneranno Stefano Ricci in questo insolito binomio di parola e musica sono 4 talentuosi e giovanissimi musicisti toscani: Benedetta Mignani: primo violino; Debora Giovanelli: secondo violino; Gennaro Scacchioli: viola; Andrea Sernesi: violoncello.

Si inizia con la primavera, il momento forse tra i più significativi, in cui l’Uomo ha acquisito la statura bipede. Il secondo momento è l’estate, forse il periodo d’oro della nostra specie, quando i primi uomini moderni arrivarono in Europa. L’autunno rappresentato dalla rivoluzione agricola che permise un accesso più facile e diretto al cibo ma con ripercussioni negative sulla nostra specie. L’inverno rappresenta i nostri tempi, quelli più bui, che ci stanno indirizzando verso l’autodistruzione.

Nonostante l’inverno dei nostri giorni, lo spettacolo termina con un messaggio di speranza che una nuova primavera sia ancora possibile.



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