“Mungiamo le mucche, non gli allevatori”, “il caro energia uccide l’agricoltura”, “cibo sano al giusto prezzo”, “agricoltori e consumatori vittime della guerra dei prezzi”: sono solo alcuni degli slogan della manifestazione organizzata da Coldiretti, che si sta svolgendo tra Firenze e Grosseto, per salvare l’agroalimentare Made in Italy e difendere l’economia, il lavoro ed il territorio.
Una nutrita delegazione di giovani agricoltori di Coldiretti Siena, guidata dal presidente Luigi Sardone, si trova a Grosseto, andando così a portare attenzione sulla Toscana del sud. Se i prezzi per le famiglie corrono, i compensi riconosciuti agli agricoltori e agli allevatori non riescono neanche a coprire i costi di produzione con il balzo dei beni energetici che si trasferisce a valanga sui bilanci delle imprese agricole costrette a vendere sottocosto. Una situazione insostenibile che mette a rischio le forniture alimentari del Paese garantite da migliaia di imprese agricole che non hanno mai smesso di lavorare durante la pandemia ed ora sono strozzate dalle speculazioni.
Sono oltre 200 gli agricoltori ed allevatori arrivati dalla provincia di Siena per partecipare alla manifestazione e per incontrare il prefetto e le autorità locali.
Le proposte di Coldiretti, presentate in occasione dell’iniziativa, puntano a garantire il giusto prezzo con la lotta alle speculazioni, assicurare liquidità alle imprese e sbloccare gli interventi per il settore fermati dalla burocrazia ma anche i progetti concreti per cogliere le opportunità che vengono dall’agricoltura con le fonti energetiche rinnovabili, dal biogas al fotovoltaico sui tetti di aziende e stalle.