“Prendiamo atto del comunicato congiunto tra Unicredit e Ministero delle Finanze “dell’interruzione dei negoziati tra relativi alla potenziale acquisizione di un perimetro definito di Banca Monte dei Paschi di Siena.” Così una nota dell’associazione Pietraserena sull’interruzione delle trattative.
“Non possiamo certo dirci sorpresi, anche perchè la trattativa, come ben indicato anche nello stringato comunicato di cui sopra, sembrava molto sbilanciata a favore di Unicredit, ed era basata sull’ottenere il “perimetro” attivo di Banca MPS, lasciando allo Stato, e quindi ai Cittadini, le parti in negativo, e quindi tutti i costi relativi a petitum legali, NPL e così via. Oltre a non dare alcuna garanzia sulla continuità aziendale, sulla permanenza di importanti settori di MPS nel suo territorio di riferimento, sulla salvaguardia dello storico marchio, e, soprattutto, sull’attenzione all’occupazione e alla rete delle filiali. Quindi è giusto festeggiare? Non ci sembra il caso, e anzi rimaniamo stupiti del trionfalismo di alcuni politicanti e rappresentanti di Istituzioni pubbliche, del tutto fuori luogo e poco rispettoso della delicata situazione dei dipendenti, risparmiatori, piccoli azionisti. Non a caso oggi assistiamo ai primi contraccolpi, con importanti cali, sia di alcune obbligazioni del MPS che del titolo stesso. Sarebbe quindi il caso che chi (quasi tutti) non ha mosso un dito per anni sul disastro Mps, o peggio ancora è stato complice o connivente in modo diretto o indiretto, pur a fronte di una serie di scelte scellerate, oggi avesse il buon senso di non fare proclami o parlare a caso, solo per ritorni di immagine personale o consenso politico. Procedere ora con accuse e ripicche strumentali, millantare meriti inesistenti o ruoli determinanti, fare gli “apprendisti stregoni” con proposte improvvisate se non improponibili, rischia solo di accrescere la confusione e rendere ancora più difficile una soluzione in tempi brevi”.
“Da parte nostra, oltre a ribadire la cosa più ovvia e funzionale, ovvero la proroga della permanenza dello Stato per almeno un altro anno, avevamo chiesto di evitare fughe in avanti personali, quasi sempre inutili, auspicando invece un percorso civico, che vedesse Cittadini, associazioni, Enti ed Istituzioni locali, tutti uniti nel proporre soluzioni condivise per tentare di avere una voce qualificata nel dibattito su di un futuro sicuro e affidabile per il MPS, che, indubbiamente, dovrà vedere l’attuale Governo come primo protagonista. Ed è quello che chiediamo anche oggi, considerato il fatto che la situazione del MPS appare sempre più complessa e delicata”.