Stop uso cellulari in classe, Buonocore: "Non serve guerra agli smartphone, ma consapevolezza dei pericoli"

La Dirigente Scolastica dell'Istituto Federigo Tozzi di Siena Floriana Buonocore commenta l'ulteriore stretta per gli smartphone nelle scuole italiane d’infanzia, primarie e secondarie di primo grado annunciata dal Ministro Valditara

Di Redazione | 23 Febbraio 2024 alle 15:00

Stop all’utilizzo del cellulare nelle scuole elementari e medie, anche per fini didattici. Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha annunciato una ulteriore stretta per gli smartphone nelle scuole italiane d’infanzia, primarie e secondarie di primo grado. A breve verranno disposte le nuove linee guida che cambieranno in modo ufficiale le abitudini degli studenti che non potranno più portare in classe i dispositivi tecnologici, per nessun motivo, nemmeno per studiare.
Anche le scuole della provincia di Siena già da tempo avevano adottato delle regole che limitavano molto l’utilizzo di mezzi tecnologici, se non quelli forniti dalla scuola stessa o quelli personali per usi specificatamente didattici.

“La situazione era già così, già dalla famosa circolare del Ministro Fioroni di qualche anno fa, per cui l’uso dei cellulari a scuola era consentito solo per scopi prevalentemente didattici, che però, almeno nel caso della nostra scuola, sono limitati – spiega la Dirigente Scolastica dell’Istituto Federigo Tozzi di Siena Floriana Buonocore -. Le scuole sono dotate di strumenti propri, in particolare tablet, che possono essere usati per progetti particolari, come per la realizzazione di un piccolo cortometraggio, di un film o di un video a coronamento di un determinato percorso didattico. Quindi nel nostro caso alle elementari il cellulare non c’è, mentre alla scuola secondaria, posso contare veramente sulle dita di una mano i casi in cui durante l’anno viene richiesto”.

Una misura che ha come obiettivo quello di evitare distrazioni e incrementare una maggiore responsabilità tra i ragazzi, ma anche quello di soffocare eventuali tensioni fra studenti ed insegnanti o personale scolastico. Non una rivoluzione per le scuole senesi, ma rimane comunque una stretta da analizzare meglio sotto certi aspetti, perché secondo i dirigenti scolastici non serve fare la guerra agli smartphone ma piuttosto far conoscere i pericoli di un loro utilizzo sconsiderato.

“Sicuramente la guerra agli smartphone, agli strumenti digitali, va fatta nel momento in cui questi sono nocivi, però piuttosto bisognerebbe far capire ai ragazzi quali sono i pericoli degli strumenti informatici – conclude Floriana Buonocore -. Noi abbiamo all’attivo un sacco di progetti proprio per l’educazione alla cittadinanza digitale. Sicuramente negli ultimi giorni sono aumentati gli episodi di aggressioni da parte degli alunni o anche dei genitori al corpo docente, il quale va tutelato con tutti i mezzi e con tutte le nostre forze, a cui va riconsegnata quella che è la dignità e la ragionevolezza del ruolo dell’insegnante. Non so però se la colpa e la responsabilità è tutta e solo dei cellulari”.



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