È stato un incontro all’insegna della riflessione sui temi della democrazia e dei diritti, quello andato in scena nell’aula magna Virginia Woolf dell’Università per Stranieri di Siena, con protagonisti il presidente emerito della Corte Costituzionale Giuliano Amato e la giornalista Donatella Stasio.
Un appuntamento introdotto dai saluti istituzionali del Rettore Tomaso Montanari che ha visto la partecipazione di studenti, ricercatori, docenti e cittadini che, partendo dal volume “Storia dei diritti e di democrazia – La Corte Costituzionale nella società“, scritto a quattro mani da Amato e Stasio, hanno percorso un viaggio negli anni dell’apertura della Corte Costituzionale alla società civile, un percorso di un’istituzione che ha cambiato l’Italia.
“Noi non abbiamo corsi di studio di diritto o giurisprudenza, però abbiamo accolto questa proposta con grande entusiasmo perché pensiamo che la Corte Costituzionale sia davvero un organo fondamentale in un mondo in cui si lotta per aumentare il potere, chi lo detiene lotta con i denti per aumentarlo – presenta l’iniziativa il Rettore di UniStraSi Tomaso Montanari -. La Corte Costituzionale è la valvola di sicurezza che invece serve a limitare i poteri, a limitare i poteri e a garantire le libertà”.
Un’istituzione percepita lontana dai cittadini italiani ma che in realtà, grazie alle sue decisioni insindacabili, ha inciso e incide tutt’oggi profondamente nella vita delle persone e della politica.
“La Corte Costituzionale ha cambiato la vita delle donne. Pensiamo a una delle sue prime decisioni, quella che ha abolito il reato di adulterio femminile – racconta alcune grandi sentenze della Corta la giornalista e scrittrice del libro Donatella Stasio -. Grazie alla Corte Costituzionale le donne possono partecipare ai concorsi pubblici, possono diventare perfette o magistrate. È stata la Corte costituzionale che ha abolito il reato dell’interruzione volontaria di gravidanza. E così, per esempio, grazie alla Corte Costituzionale oggi le donne, le madri, le mogli possono mettere ai figli fin dal momento della nascita il loro cognome o comunque il doppio cognome. Sono solo alcuni esempi delle tantissime decisioni che, pur avendo cambiato profondamente la nostra vita, non sono conosciute”.
“Il compito è diventato più difficile negli ultimi anni, dove il cambiamento va sul crinale di questioni nuove su cui le sensibilità sono molto diverse – afferma Giuliano Amato, Presidente emerito della Corte Costituzionale -. Se uno ti chiede di aiutarlo a morire è legittimo o illegittimo? Il Parlamento dovrebbe essere il primo in questi casi a intervenire, ma ha più difficoltà a farlo. E allora ci troviamo in una situazione come quella di oggi, nella quale abbiamo grandi questioni che oscillano tra Corte e Parlamento e che tengono le Istituzioni in un clima di tensione”.