Da qui inizia il racconto tra sacro e profano che ci riporta indietro nel tempo a quando un terremoto di magnitudo 5.4 il 25 agosto del 1909 con epicentro a Murlo seminando distruzione. Le scosse cominciarono verso le 23 e mezza del 24 raccontano le cronache dell’epoca. Ma la scossa grossa fu alle 1,25 del 25, sussultoria, e della durata di 14 secondi con riprese di intensità: quattro minuti dopo se ne ebbe un’altra di ugual durata, fortissima, ed in fine una terza, minore.
Al di là dello spavento altro di veramente notevole a Siena non vi fu; ma nel circondario, a Buonconvento, a Monteroni, a San Lorenzo a Merse crollarono parecchie case, vi furono dei feriti e a Buonconvento anche un morto. Distruzione ovunque tranne che nel piccolo borgo di Campriano.
Nessuna traccia di danni nel piccolo borgo di Campriano tanto che le donne del luogo fecero un voto alla Madonna per grazia ricevuta. Una storia tra sacro e profano, raccontata da Paolo Neri, che ci lascia un insegnamento.