Superbike: Federico Cappelli, adrenalina ed emozioni in giro per il mondo con l'Aruba Racing Ducati

Federico Cappelli, contradaiolo della Pantera e già protagonista con la Mens Sana Basket degli scudetti, è press officier e social media manager del team campione del mondo a caccia di conferma. "Molte differenze col basket ma sempre grandi emozioni. La mano trema nel box"

Di Redazione | 15 Agosto 2023 alle 23:40

Superbike: Federico Cappelli, adrenalina ed emozioni in giro per il mondo con l'Aruba Racing Ducati

Aruba Racing Ducati, team campione del mondo di Superbike, continua la sua marcia quando mancano ancora quattro decisivi round per decidere le sorti della stagione. Fra i protagonisti del team c’è anche il senese Federico Cappelli, press officier e social media manager del team, contradaiolo della Pantera e già protagonista con la Mens Sana Basket dell’era magica degli scudetti, sempre in ruoli legati alla comunicazione e alla cura dei social media.

Raggiunto dalle nostre telecamere, Federico – in questi giorni a Siena per il Palio – ci ha raccontato la vita adrenalinica al seguito del team di superbike e dei suoi campioni, Alvaro Bautista in testa. “Bautista, sull’onda lunga migliorativa della vittoria del mondiale, sta andando molto bene e ha vinto 18 gare, ora però mancano quattro round, di cui due a settembre, Magny Cours e Aragon, poi Portimão e Jerez de la Frontera, ci sono ancora tanti punti a disposizione” sottolinea.

Un lavoro intenso e ricco di emozioni quello di Cappelli, che prova a fare un parallelo con il mondo del basket e dello sport di squadra che ben conosce: “Le emozioni nel box sono tante, tremano le mani durante le gare. Ho lavorato nel basket alla Mps Siena, anche se cambiano le discipline l’adrenalina è tanta – aggiunge – differenze? Nel basket ci sono molte componenti, la preparazione, lo staff, il coach, lo studio dell’avversario e l’analisi dati, mentre qua protagonista assoluta è la combinazione pilota e moto, accresciuta certo da chi lavora nel box. Che è un po’ come uno spogliatoio, ci sono momenti simili al prepartita del basket, precedenti all’ingresso in pista, segnati da una certa liturgia” nota Cappelli, che prosegue nella sua analisi: “La vita di uno sport di squadra è più intensa, ti alleni tutti i giorni, qui nel motorsport si comprime tutto nei quattro giorni del gran premio, il resto non lo condividi. C’è comunque – evidenzia – un rapporto lavorativo con i piloti abbastanza profondo, per quanto mi riguarda le attività media e le interviste, sei più vicino a loro rispetto ai meccanici”.

Una vita da giramondo per Cappelli, con qualche “dolorosa” rinuncia: “Non ci si ferma mai, il gp di Donington è stato il 2 luglio, una sofferenza senza precedenti, non è stato facile sopratutto seguire in streaming l’assegnazione” ammette.

Fra gli ospiti del Comune il campione Danilo Petrucci, vecchia conoscenza di Cappelli quando lavorava per Pramac, che ha debuttato quest’anno in superbike: “Sono contento di rivederlo – confida Cappelli – è la quarta volta viene a vedere il Palio, è davvero bello poter trasmettere le emozioni e sensazioni della Festa a chi come lui all’inizio non ne sapeva niente”.



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