Era destinato a generare polemiche e così è stato: il dietrofront del presidente regionale Giani sulla chiusura dei centri commerciali e supermercati in occasione del 1 Maggio ha suscitato l’indignazione delle sigle sindacali. In un primo momento Giani aveva infatti stabilito che tutte queste strutture non sarebbero state operative per l’intera giornata, salvo poi intervenire con un’ordinanza per stabilire serrande abbassate solo a partire dalle 13. Così le maestranze hanno proclamato lo sciopero, il solo modo per tutelare categorie che da più di un anno sono in prima linea, e spesso senza le opportune tutele. “Abbiamo organizzato uno sciopero per dare un segnale netto – dichiara il segretario generale CGIL Siena Fabio Seggiani – per noi decisione incomprensibile”
“Lo diciamo da anni che il 1 Maggio i lavoratori avrebbero giusto diritto a festeggiare la Festa dei Lavoratori – dice Seggiani – Quest’anno a maggior ragione, perché sono lavoratori che tutti i giorni stanno a contatto con migliaia di persone e credo che questo sia stato un atto di insensibilità da questo punto di vista. Bisogna inoltre educare anche il consumatore ad andare ad acquistare in giorni piuttosto che in altri”.
Era inoltre previsto per ieri un altro presidio da parte degli lavoratori agricoli negli agriturismi, che è però saltato in quanto sono stati riconosciuti loro i bonus che chiedevano. ma che è saltato perché gli è stato riconosciuto quello che volevano, i bonus che chiedevano, anche a seguito del presidio davanti alla Prefettura dello scorso 21 Aprile.
