Il primo cittadino fa chiarezza rispondendo all’interrogazione di Michele Pinassi: “Nessun errore da parte del Comune”
Presunta duplicazione della Tari, il sindaco Valentini fa chiarezza dopo l’interrogazione in Consiglio comunale portata da Michele Pinassi del M5s “sugli errori commessi – ha detto la minoranza – dalle amministrazioni comunali nella determinazione della quota variabile delle utenze domestiche”. In particolare, Pinassi ha specificato che dalla relativa risposta del Ministero Economia e Finanze (MEF) si evince come, oltre alla quota fissa determinata dalla superficie complessiva dell’unità abitativa, “la quota variabile di tali utenze, misurata sul numero degli occupanti, vada computata una volta sola a prescindere dal numero delle pertinenze, quali garage e cantine, essendo l’utenza riferita alla medesima famiglia”.
Il consigliere ha affermato che “i Comuni talvolta applicano tale quota variabile in relazione sia all’abitazione sia alle pertinenze, determinando una tariffa notevolmente più elevata rispetto a quella che risulterebbe considerandola una sola volta rispetto alla superficie totale” e ha sottolineato “come dal parere del MEF emerga che la parte variabile va considerata una sola volta e che i Comuni devono operare in tale direzione normativa”. Pinassi ha chiesto “se le modalità di calcolo a Siena siano rispondenti alla normativa e se, in caso negativo, l’Amministrazione intenda attivarsi in termini di rettifiche ed eventuali rimborsi a favore dei cittadini” .
Il sindaco Bruno Valentini ha risposto che “i recenti chiarimenti, da parte del MEF, sulla corretta modalità di applicazione della TARI alle pertinenze delle abitazioni sono stati subito presi in esame dal Servizio Tributi. Il MEF ha precisato che la parte variabile della TARI va calcolata solo una volta per l’intera superficie dell’utenza domestica. Pertanto, nel computo della quota variabile rientrano sia l’abitazione sia le pertinenze, come i garage e le cantine”. Valentini ha precisato che “la quota variabile applicata alle pertinenze nel 2017 è di meno di un euro (96 centesimi) e pertanto di entità estremamente irrisoria, come peraltro avvenuto negli anni precedenti. Il Comune di Siena, infatti, si attiene a tale principio fin dall’istituzione della TARI, nel 2014, applicando, come riportato nel regolamento comunale, detta quota variabile per ciascuna pertinenza, indipendentemente dal numero degli occupanti dell’abitazione”.
“Il Comune – ha proseguito il primo cittadino – aveva provveduto, fin dal 2013 con il regolamento della TARES, ad adattare il prototipo di regolamento proposto dal MEF in senso restrittivo. Mentre lo stesso MEF parlava di applicazione convenzionale della tariffa calcolando “un occupante” per le pertinenze, il Comune aveva previsto l’applicazione di una tariffa simbolica. Pertanto, nelle bollette di Siena non si sono verificate duplicazioni di tassazione”. Il sindaco ha precisato che “dato che i costi del servizio devono essere riscossi dal Comune e girati integralmente alla società di gestione, il Comune non riscuote alcun entrata in più. Le modalità di calcolo servono per distribuire il costo fra i vari utenti e il tributo complessivo rimane invariato” e ha concluso affermando che “per l’anno 2018, naturalmente, ci conformeremo alle indicazioni ministeriali sia in sede regolamentare sia in sede di determinazione delle tariffe. Un’operazione comunque irrilevante per il bilancio, anche perché il Comune ha una soglia minima di 12 euro sia per pagare sia per riscuotere ed è difficile che si tratti di importi superiori”.