Condanna in primo grado per l’operaio albanese di 36 anni che a Sarteano cercò di uccidere l’ex compagna. Solo l’intervento dei carabinieri ha impedito la mattanza
E’ stato condannato oggi a 12 anni in primo grado l’operaio albanese di 36 anni che lo scorso 20 marzo a Sarteano tentò di uccidere la ex moglie di 27 anni con un cacciavite. Solo l’intervento dei carabinieri impedì la morte della ragazza, con cui l’uomo ha un figlio di 4 anni. E’ stato ricostruito come verso le 15 dello stesso giorno la donna, che ha l’affido del bambino per un provvedimento del Tribunale dei Minori, lo avesse lasciato al padre che aveva insistito per poterlo incontrare, con la promessa di restituirlo attorno alle ore 21: a quel punto è scattata la follia omicida.
Una chiamata ai carabinieri di Montepulciano fece scattare l’allarme e la vicina pattuglia di Chianciano che in 5 minuti raggiunse il luogo bloccando e ammanettando l’uomo, che già era stato affrontato da alcuni vicini di casa che avevano sentito le urla e la concitazione precipitandosi in soccorso della donna.
Il primo dei fendenti inferti aveva raggiunto la donna al braccio sinistro, il secondo gli ha fratturato lo sterno: solo il rapido intervento dei militari ha impedito che l’aggressore completasse l’opera. Per fortuna la donna si è ripresa velocemente dalle ferite subite.