C’era fila, ma scorreva bene. Una volta che gli studenti, aspiranti medici, sono entrati dentro al Polo Mattioli con il green pass alla mano, si è chiuso il primo vero banco di prova per l’Università di Siena e il risultato è positivo. I controlli del green pass, che hanno riguardato in tutto 716 studenti, non hanno generato problematiche, a parte l’iniziale fila chilometrica, ma c’era da aspettarselo. “E’ molto più conveniente stare in fila che attendere in aula l’inizio della prova. Se entri subito non puoi più uscire per quattro ore – afferma uno degli studenti in fondo alla fila di fronte all’Università – . Ma l’ansia c’è anche se si entra per ultimi, queste quattro ore fuori sono molto peggio del test stesso”. La convocazione era prevista presso il complesso didattico Mattioli alle ore 9 per permettere alle addette e agli addetti di compiere tutte le verifiche e iniziare la prova, alle ore 13. In cento minuti gli studenti hanno risposto a sessanta quesiti a risposta multipla, su argomenti di cultura generale e ragionamento logico, biologia, chimica, fisica e matematica.
I posti disponibili a Siena (numero provvisorio) sono 244 per i cittadini comunitari e non comunitari equiparati e 2 per i cittadini non comunitari residenti all’estero.
Per ridurre gli spostamenti delle studentesse e degli studenti, considerata la situazione sanitaria, hanno partecipato al test anche i candidati delle province di Siena, Arezzo e Grosseto che non hanno scelto Siena come prima sede di assegnazione.
“Per il nostro Ateneo è stata la prima grande prova organizzativa con un numero importante di partecipanti dopo l’introduzione delle nuove regole sull’obbligatorietà della certificazione verde anche all’interno delle Università – ha detto il rettore Francesco Frati – . L’impegno di tutto il personale universitario coinvolto nel servizio di accoglienza e vigilanza, insieme a quello degli operatori della Pubblica assistenza e degli agenti della Polizia e della Polizia municipale, è stato fondamentale per il corretto e ordinato svolgimento delle selezioni. Voglio ringraziare tutte e tutti, perché insieme abbiamo dimostrato che con rigore e organizzazione le nostre attività possono andare avanti nel rispetto di misure di sicurezza adeguate”. “I controlli sono andati bene, l’organizzazione è complessa e ovviamente con la pandemia i protocolli sono anche più rigidi – ha aggiunto Katia D’Avanzo, responsabile del procedimento del concorso -.Convocare i ragazzi alle 9 è stato fondamentale per finire in tempo tutti i controlli che, ripeto, sono molto delicati. Comprendiamo i disagi per i ragazzi, ma attendere è il danno minore in un momento come questo”.