Una disparità di trattamento tra vecchi e nuovi arrivati: è questa la situazione denunciata dal Segretario Provinciale FAISA di Siena Umberto Mascelloni in merito all’azienda di trasporti Tiemme.
“I nuovi assunti hanno un trattamento economico e normativo diverso dai cosiddetti “vecchi assunti”, una situazione che deriva da un accordo aziendale sottoscritto da CGIL, CISL e UIL nel 2016 – spiega Mascelloni – Quali sono le diversità? Un conguaglio di lavoro peggiorativo, un buono pasto inferiore, un rimborso carburante minore per recarsi in trasferta, dei turni di lavoro molto più lunghi e impegnativi…”. Per fare un esempio, il buono pasto dei nuovi assunti ammonta a 5 euro e 29, mentre per i vecchi assunti ha un valore di 12 euro.
“La nostra organizzazione non ha firmato l’accordo, ritenendolo inaccettabile e improponibile” spiega il segretario. Una decisione che ha però avuto pesanti ripercussioni nel rapporto sia con l’azienda che con gli altri sindacati. “Con il fatto di non aver sottoscritto quell’accordo, l’azienda dal 2016 in poi ci ha estromesso da tutte le altre tematiche e problematiche aziendali – continua Mascelloni – E poi abbiamo rotto i rapporti di collaborazione con i confederati”
Una situazione difficile per i dipendenti, come denunciato da Mascelloni, per di più in un momento già di per sé delicato come quello dell’emergenza pandemica. “Riguardo all’attuale situazione dell’emergenza Covid siamo dovuti intervenire due volte denunciando i problemi di pulizie e sanificazioni sia nei locali che nei mezzi, ma non solo, anche per quello che riguarda alcuni passaggi del Dpcm non rispettati dall’azienda”.
Nell’azienda è stato istituito anche un comitato di sicurezza, dal quale però il sindacato è stato estromesso. “Anche in questo caso, non condividendo alcune nostre osservazioni, l’azienda ci ha estromesso dal tavolo, problematica risolta dall’intervento del nostro legale”. La situazione legata ai trasporti continua a restare in prima pagina, non solo per il fattore legato ai servizi ma anche per le dinamiche interne, a più riprese denunciato dal sindacato FAISA, che dal 2016 lotta contro la disparità di trattamento tra vecchi e nuovi assunti.