Prosegue la grande tempesta per il titolo Mps
Il titolo inizia la giornata di contrattazioni in Borsa perdendo subito il 10%. Alle 10 il titolo perdeva invece il 13,65% con un valore di 0,566, nuovo minimo storico. Non è stata sufficiente la sospensione del titolo poco dopo l’apertura delle Borse a fermare la discesa. Ieri il titolo, sospeso diverse volte in asta di volatilità, ha concluso in calo del 14,37% a 0,6555 euro, mentre in corso di seduta ha toccato anche un prezzo di 0,6525 euro. La Consob ha deciso di prolungare il divieto alle vendite allo scoperto sul titolo Banca Mps. “Il divieto durerà fino al termine della seduta borsistica di giovedì 21 gennaio” ha detto il presidente della commissione Giuseppe Vargas. “L’estensione del divieto è stata adottata in applicazione dell’articolo 23, comma 2, del Regolamento comunitario n. 236/2012 in materia di “Short Selling”, tenuto conto della variazione di prezzo registrata dal titolo nella giornata del 19 gennaio 2016, superiore alla soglia del 5%”. Il divieto, precisa la Consob, riguarda le vendite allo scoperto assistite dalla disponibilità dei titoli.
Con ciò viene estesa e rafforzata la portata del divieto di vendite allo scoperto nude, già in vigore per tutti i titoli azionari dal primo novembre 2012 in virtù del citato regolamento comunitario. L’andamento del titolo di Banca Mps di questi giorni “non trova giustificazione oggettiva nei dati aziendali secondo i quali l’Istituto è stabile sotto l’aspetto economico e finanziario a seguito della piena attuazione del piano industriale, che ha già dato risultati positivi nei primi nove mesi del 2015″. Così il presidente della Fondazione Mps, Marcello Clarich, ormai titolare di una quota inferiore all’1,5%. “La Fondazione – conclude il presidente – segue con attenzione e assoluta serenità le reazioni del mercato che non appaiono sempre e necessariamente razionali. La Fondazione Mps continua ad esprimere piena fiducia nell’operato del management di Banca Mps”.