Le dimissioni da Presidente della Fondazione Toscana Life Sciences di Fabrizio Landi e la nomina di Francesco Frati da parte della Fondazione Mps come nuovo Consigliere di indirizzo TLS non sono passate inosservate. Un nome di assoluta caratura e competenza quello dell’ex Rettore che entra a far parte del Consiglio direttivo di un ente che adesso cerca, al proprio interno, la nuova guida per ripartire e rilanciare l’attività di ricerca della Fondazione. Che quello di Francesco Frati sia il nome giusto per ricoprire la carica di Presidente della Fondazione molti lo pensano e con assoluta probabilità così sarà. Ma intanto dai vertici della Fondazione ancora non trapela nulla se non che, a inizio novembre, sapremo chi sarà a raccogliere il testimone da Fabrizio Landi.
“Per adesso (Francesco Frati ndr) è stato nominato nel Consiglio di indirizzo della Fondazione, poi la prossima riunione, che crediamo possa essere all’inizio di novembre, deciderà al proprio interno chi svolgerà la funzione di Presidente – spiega il Direttore Generale di Tls -. Infatti per il nostro statuto è previsto che il Presidente sia un membro del Consiglio di indirizzo e quindi nella prossima seduta dovremmo avere l’indicazione del Presidente”.
Tra le prime grane a cui il neo Presidente dovrà far fronte c’è la questione Menarini. Infatti, come riportato dal Corriere di Siena, l’azienda farmaceutica fiorentina reclamerebbe 23 milioni di euro da Fondazione Tls e Tls sviluppo srl per il pagamento delle 200 mila dosi anticovid che, in tempo di pandemia, sarebbero dovute servire per la ricerca sul nuovo anticorpo monoclonale anticovid. Dosi di farmaco che, secondo Menarini, non sarebbero mai state pagate. Citazione che sarebbe già arrivata al tribunale di Roma.
Aldilà della carica di Presidente e delle future querelle giudiziarie, c’è anche un piano industriale da far partire e da rispettare nei tempi stabiliti con Fondazione Mps e con i soci di Tls. Piano che, assicura il Direttore Generale, sta viaggiano secondo gli obiettivi prefissati.
“Il piano industriale è già partito – afferma Andrea Paolini -, è partito in contemporanea con quella che era la formulazione dello stesso, visto che è un piano triennale: 2024-2025-2026. Lo stiamo portando avanti secondo obiettivi che ci eravamo prefissati e ci stiamo confrontando con tutti i soci affinché tutto vada nella direzione indicata”.