TLS: altra asta deserta

Nessun acquirente si è fatto avanti per l'immobile all'asta: la base di partenza era 16 milioni di euro. Nell'incubatore si porta avanti la ricerca sugli anticorpi monoclonali

Di Redazione | 22 Dicembre 2020 alle 18:04

Un altro giro andato a vuoto. Come nelle precedenti occasioni, nessun acquirente si è fatto avanti per l’immobile occupato attualmente dall’incubatore Tls e l’asta è andata così deserta. La base di partenza era 16 milioni di euro. Una cifra evidentemente giudicata troppo alta dalla Regione Toscana, socio principale di Toscana Life Sciences, sebbene negli ultimi mesi davanti al complesso di Strada del Petriccio siano transitate figure politiche di ogni schieramento e grado: Da Matteo Salvini a Roberto Speranza, da Eugenio Giani a Susanna Ceccardi. Tutti entusiasti della ricerca portata avanti dalla squadra di Rino Rappuoli sugli anticorpi monoclonali come cura contro il Covid. Poche settimane fa era stato il presidente del Consiglio Regionale, Antonio Mazzeo, accompagnato dall’assessore regionale Simone Bezzini, a far visita ai laboratori. Con l’ex presidente della Provincia di Siena, che aveva poi assicurato “la Regione farà la sua parte e non lascerà sola Tls”. Sarà però per la prossima volta, perché, oggi, in quell’asta senza offerte il vuoto delle istituzioni si fa sentire. La nota positiva, se così si può chiamare, è che nessun privato si è fatto avanti, così la creatura del presidente Landi per il momento non sarà costretta a spostarsi. Tls continuerà comunque a pagare un affitto cospicuo, in attesa del prossimo bando. Come ha spiegato la curatrice fallimentare Silvana Carlone, “l’emergenza sanitaria rende incerta la tempistica, ma entro giugno dovrebbe uscire con un ribasso del 20%”. Il prezzo scenderebbe così a 12,8 milioni. Quotazione che secondo fonti vicine al dossier, sarebbe giudicato ancora troppo alto. Le dita dei ricercatori sono già incrociate.

Aldo Tani



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