Lo afferma il Rapporto Sdo (Scheda dimissione ospedaliera) del Ministero della salute relativo al 2018. Il governatore Rossi promuove a pieni voti la sanità senese
“La Toscana è ancora una volta la prima regione per efficienza e qualità dell’assistenza ospedaliera. La nuova conferma viene questa volta dal Rapporto Sdo (Scheda dimissione ospedaliera) del Ministero della salute relativo al 2018. Una bella notizia che mi fa piacere comunicare e condividere, e per la quale, come sempre, voglio ringraziare tutti gli operatori che quotidianamente lavorano per la nostra sanità con passione e professionalità, raggiungendo questi ottimi risultati”. L’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi commenta così i dati del Rapporto Sdo 2018, il Rapporto annuale sull’attività di ricovero ospedaliero diffuso dal Ministero della salute.
Nel presentare il Rapporto, il Ministero rende evidente per il 2018, come già sottolineato gli anni precedenti, la riduzione complessiva dei ricoveri del 2,1% su base nazionale, rispetto al 2017: una riduzione che sta a significare una ricerca continua dell’appropriatezza nell’utilizzo della risorsa ospedaliera.
Per quanto riguarda la Toscana, gli indicatori mostrano un continuo miglioramento. Si è ridotto il tasso di ospedalizzazione (un indicatore che mostra una discreta variabilità tra le regioni), passando da 126 ricoveri per 1.000 abitanti nel 2016, a 123,2 nel 2017, a 120,5 nel 2018. Anche l’andamento dei ricoveri a rischio inappropriatezza mostra negli ultimi anni un trend discendente: dallo 0,19 (sul totale dei ricoveri) nel 2014 allo 0,15 nel 2018.
Altro dato importante è quello sull’indice di fuga, che mette in rapporto la mobilità passiva (i pazienti che vanno a ricoverarsi in altre regioni) con l’attrattività (pazienti che vengono a ricoverarsi in Toscana da altre regioni): solo tre regioni, Emilia Romagna, Lombardia e Toscana, sono caratterizzate da attrattività superiore e contemporraneamente da mobilità passiva inferiore rispetto alla media nazionale.
Infine, il confronto tra Indice di case mix (Icm) e Indice comparativo di performance (Icp) consente una valutazione complessiva dell’efficienza negli ospedali nell’erogazione dell’assistenza in regime di ricovero per acuti. Rispetto alle altre regioni, la Toscana si distingue nettamente per erogare una casistica di maggiore complessità (Icm=1,08, maggiore dell’8% della media nazionale), con tempi di degenza inferiori del 12% rispetto alla media nazionale per la stessa complessità di casistica (Icp=0,88). Questo non significa una minore assistenza, ma un’assistenza prestata in maniera diversa, per esempio facendo sempre più ricorso all’attività ambulatoriale anziché al ricovero.
Non nasconde la sua soddisfazione il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, che promuove a pieni voti la sanità senese, dopo aver sottoscritto un accordo con l’Università di Siena e con l’Azienda ospedaliero universitaria senese per la realizzazione del nuovo complesso didattico e aver inaugurato il nuovo strumento per l’analisi del genoma umano e la nuova risonanza magnetica nucleare. (LEGGI QUI)
“Con la firma di stamani contribuiamo a rafforzare questo presidio come polo attrattivo della formazione universitaria. E con i due nuovi strumenti diagnostici di avanguardia siamo sempre più in grado di offrire ai cittadini prestazioni al massimo grado di qualità. Qui siamo di fronte ad un mix di passione, impegno, capacità e competenza che rappresenta un esempio per Siena e per tutta la sanità toscana. Le Scotte è un ospedale d’avanguardia con settori che offrono il massimo della qualità possibile. Siamo al top delle prestazioni in un quadro che secondo l’Agenzia nazionale sanitaria conferma che gli ospedali toscani quanto a risultati di cura dei pazienti sono i migliori d’Italia”.
“Anche per ciò che riguarda le liste d’attesa – ha aggiunto il presidente Rossi – su cui in Toscana dobbiamo migliorare, qui a Siena si sono raggiunti ottimi risultati per l’impegno particolare del direttore e di tutti gli operatori. Anche nel rapporto con il personale dobbiamo migliorare. Gli operatori della sanità sono da dieci anni senza contratto e ridotti nei numeri per le restrizioni imposti dalle leggi nazionali. Ciò ha prodotto tensioni che siamo impegnati a risolvere”.
Il presidente ha detto infine che tanta strada è stata percorsa per integrare ospedale e territorio ed ha avuto parole di elogio anche per l’Università, affermando che la qualità del Servizio sanitario regionale dipende anche dalla qualità espressa da quello universitario.