Il dissequestro delle quote della società di servizi protagonista dell’inchiesta sulle finte badanti e sull’immigrazione clandestina. Lo ha chiesto il 44enne di Chianciano Terme finito in manette perché reputato il “dominus” della presunta associazione a delinquere che avrebbe gestito centinaia di stranieri offrendo servizi fittizi.
In Tribunale la difesa dell’uomo,in capo al legale Alessandro Betti, ha discusso l’impugnazione alla misura cautelare reale di sequestro delle quote societarie disposta dal gip e il collegio del presidente Simone Spina dovrá sciogliere la riserva. Nel frattempo il 44enne resta in carcere: era ai domiciliari ma come se niente fosse, pur destituito dal ruolo di amministratore, continuava l’attività inviando mail al commercialista per chiedere licenziamenti o pagamenti tramite fatture ai clienti, e per questo la misura restrittiva è stata aggravata.
C.C