Si è chiusa, e corre verso l’archiviazione, l’inchiesta sulla morte della 19enne di nazionalità rumena di Abbadia San Salvatore, trovata senza vita con una corda al collo in un capannone alle pendici del monte Amiata nell’aprile 2020. Il decesso è stato ricondotto in un primo momento a un gesto estremo, una tesi che non ha convinto i familiari, con gli inquirenti che hanno aperto un fascicolo ipotizzando il reato di istigazione al suicidio a carico di ignoti. La ragazza si allontanò da casa lo scorso 13 aprile per partecipare a una grigliata con gli amici (peraltro non permessa dalle limitazioni Covid) e non vedendola tornare alla sera, i familiari diedero l’allarme.
I carabinieri ne rinvennero il corpo privo di vita l’indomani presso un podere non lontano dalla Cassia. Escluso grazie all’esame autoptico l’uso di sostanze stupefacenti, le indagini condotte dalla pm Sara Faina si sono concentrate sulla ricostruzione dei rapporti intercorsi tra la giovane, il fidanzato e gli amici per determinare lo stato d’animo degli ultimi giorni di vita, anche alla luce di alcune sospette chat social, ma non hanno raccolto elementi sufficienti per corroborare le ipotesi accusatorie. Per questo è stata chiesta l’archiviazione come atto deliberato, che dovrà essere valutata ed eventualmente accolta dal gip.
C.C