Dopo l’incontro del 21 dicembre, il Comune di Poggibonsi è l’unica Amministrazione comunale della provincia di Siena a siglare un accordo sindacale separato, rifiutando l’intesa con la Funzione Pubblica della CGIL.
“Con questa scelta l’Ente penalizza le proprie lavoratrici e i propri lavoratori negando agli stessi le condizioni contrattuali che come FP CGIL siamo riusciti a ottenere, unitariamente, nel resto dei Comuni della provincia – denuncia il sindacato-. L’ostilità e la rigidità del Comune rispetto al raggiungimento di un accordo unitario pone Poggibonsi nella poco invidiabile condizione di essere l’unico Ente della provincia senese a rompere l’unità sindacale, ponendosi verso la CGIL più con l’arroganza di un capitano d’Azienda che con l’attenzione all’interesse generale che dovrebbe caratterizzare il DNA di un ente pubblico”.
Nella nota trasmessa dalla FP CGIL, il sindacato spiega come ci sia stato un tentativo fino all’ultimo minuto utile di firmare un accordo rendendosi disponibile ad accogliere per il 2023 i criteri per gli avanzamenti di carriera proposti dall’Ente, ma chiedendo, a partire dal 2024, una maggiore equità nelle progressioni, come concordato con gli altri Comuni della Valdelsa e del resto della provincia.
“Nell’incontro del 21 dicembre, invece, – continua la FP CGIL – l’Amministrazione ha chiuso le porte ad ogni possibile intesa adducendo deboli argomentazioni formali, espresse, però, con toni volti solamente a far saltare il tavolo di trattativa. Evidentemente per questo Ente è più importante imporre regole che ne rafforzano il potere discrezionale nei confronti dei dipendenti piuttosto che porsi l’obiettivo di rappresentare davvero l’interesse di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori.
Chi amministra Poggibonsi immagina e desidera, forse, un modello di sindacato disposto a ratificare supinamente le proprie decisioni già prese e non ha la visione politica di accettare il negoziato fino in fondo per ottenere una condivisione più ampia dei propri atti”.
“Riteniamo, inoltre, che sia quasi scontato ribadire che un accordo, per essere tale, debba rappresentare la maggioranza dei lavoratori e non basti, quindi, la firma di una sola sigla sindacale senza neppure la condivisione della Rappresentanza Sindacale Unitaria, eletta democraticamente da oltre il 90% dei lavoratori del Comune.
Continueremo a batterci in tutte le sedi per denunciare ed osteggiare questa condotta – chiosa la FP CGIL – che, oltre a rappresentare una brutta pagina di come si amministra un ente locale, rischia di pesare come un macigno sulle relazioni sindacali a livello regionale ed oltre.”