E’ avvenuto nella notte del 13 gennaio all’ospedale di Nottola l’espianto di fegato che ha permesso di salvare una vita al Cisanello di Pisa. L’organo, donato da un paziente in morte cerebrale, è stato trasportato, dopo i controlli di rito, nella struttura pisana. Il donatore era iscritto all’A.I.D.O..
A Nottola c’è stata una nuova donazione il 18 notte, che, però, non si è finalizzata. Questi casi possono accadere, in quanto l’intero protocollo per procedere a un trapianto è molto severo e controllato.
Il direttore della U.O.C. Anestesia e Rianimazione Salvatore Criscuolo in merito alle due donazioni di Nottola ringrazia: “Il reparto di Rianimazione dove erano ricoverati i due pazienti, il personale della sala operatoria del pronto soccorso, il Coordinamento locale donazione organi della Asl Toscana sud est e il Centro regionale trapianti”. Le parole più sentite, però, sono verso i donatori: “La donazione degli organi è il più grande gesto d’amore che si possa compiere”.
Sempre il 18, questa volta all’ospedale San Donato di Arezzo, è stata fatta una donazione di fegato. Il ricevente che aspettava l’organo si trovava al Cisanello.
La sostanziale tenuta delle donazioni in tutto il territorio dell’Asl Toscana sud est è confermata dalla direttrice del Coordinamento locale donazione e trapianto per l’azienda Lara Entani Santini: “L’anno scorso il numero delle donazioni è stato in linea con quello degli altri anni, il Covid non ha fermato la generosità”.
Come conferma il Centro Nazionale Trapianti nel report 2021, a livello nazionale, dopo una prima flessione dovuta all’impatto del Covid-19, le donazioni e i trapianti di organi sono tornati ai livelli prepandemici. La Toscana è seconda solo alla Valle d’Aosta come rapporto tra il numero di donazioni e la popolazione.