Ennesima truffa agli anziani nel senese con la ormai tristemente nota e consolidata tecnica del finto carabiniere-avvocato. Vittima il 13 ottobre stavolta una signora di Montepulciano, raggirata da un 19enne campano tratto in arresto dai militari dell’Arma di Montepulciano.
Come spesso accaduto, la vittima della truffa è stata contattata telefonicamente dai malviventi che la avvertiva di un finto incidente in cui sarebbe rimasto coinvolto un parente, motivo per cui la donna doveva consegnare soldi e preziosi per tirare fuori dai guai la persona coinvolta. Nel mentre la linea telefonica veniva occupata così da creare senso di isolamento e impedire di chiamare aiuto. Presso la casa della signora si è presentato poi il truffatore per raccogliere contanti e gioielli ma un cittadino ha notato persone sospette davanti all’abitazione dell’anziana vittima e ha allertato i Carabinieri di Montepulciano, che sono riusciti a giungere sul posto e a bloccare il 19enne, trovato in possesso del denaro contante e della tessera bancomat della vittima.
L’arresto del 13 ottobre fa seguito ad altre due denunce in stato di libertà, operate dai Carabinieri di Montepulciano, ed avvenute nei giorni precedenti, a seguito di una truffa analoga consumata sempre a Montepulciano nei confronti di una persona anziana. Anche in quel caso la refurtiva è stata totalmente recuperata e riconsegnata alla vittima.
L’arrestato, inizialmente associato al carcere di Siena a disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siena, al termine dell’udienza di convalida, tenutasi ieri, 16 ottobre 2023, è stato sottoposto alla misura cautelare personale dell’obbligo di dimora.
Le avvertenze dei carabinieri sul modus operandi dei truffatori.
La persona anziana viene contattata telefonicamente sul telefono di casa – linea fissa – da un uomo che si finge generalmente “avvocato o maresciallo dei Carabinieri”. Il telefonista è scaltro e riesce con degli artifizi a carpire il nome di una persona cara all’anziano – in genere un figlio/a – e riferisce alla vittima che la persona a lei cara – di cui riesce a pronunciare nome e cognome con esattezza è rimasta coinvolta in un incidente stradale grave, con feriti gravi o vittime. Di fronte a questa comunicazione le anziane vittime spesso vengono colte da stato di agitazione e ansia per la sorte delle persone a loro care, ed è a questo punto che scatta la richiesta di denaro. Il truffatore, approfittando dello stato psichico della vittima le riferisce che è necessario pagare una somma (in genere diverse migliaia di euro), a titolo di spese legali o come cauzione, segnalando l’urgenza della consegna. Il telefonista, nel caso in cui l’anziana vittima non abbia sufficiente denaro contante in casa le chiede, in alternativa, la consegna di gioielli e monili. In alcuni episodi è stata richiesta anche la tessera bancomat con il relativo codice. La fase finale della truffa vede l’arrivo a casa della vittima di una terza persona, che si presenta come collaboratore dello studio legale o dei carabinieri (sempre e soltanto in abiti civili), che si fa consegnare il denaro contante e/o i gioielli.
Durante la truffa – anche al termine della telefonata, in attesa dell’arrivo del collaboratore addetto al ritiro del denaro – il telefonista mantiene la linea telefonica fissa della vittima occupata, in modo da impedire alla stessa di allertare i familiari o le forze dell’ordine.