Funziona la campagna di sensibilizzazione della Polizia di Stato contro le truffe agli anziani
Funziona la campagna di sensibilizzazione della Polizia di Stato contro le truffe agli anziani. Altri due tentativi di raggiro sono stati sventati nei giorni scorsi a Siena grazie ai consigli diffusi, anche tramite alcuni video con l’iniziativa “Non siete soli, chiamateci sempre”.
I due episodi, che si sono verificati a Taverne D’Arbia, riguardano un caso classico e ultimamente molto ricorrente di truffa che come gli altri fa leva sui sentimenti e sugli affetti delle persone anziane. Le due donne, di 81 e 83 anni, in due diverse occasioni sono state contattate all’utenza fissa dell’abitazione da malfattori che si sono spacciati per avvocati e carabinieri che hanno inventato che i rispettivi figli avevano avuto un incidente stradale, cercando di convincerle a consegnare a presunti colleghi, che si sarebbero presentati a casa di lì a poco in borghese, tutti i soldi e i gioielli di cui disponevano.
Le due anziane però, pur preoccupandosi di quanto poteva essere accaduto ai familiari, si sono ricordate dei consigli della Polizia e hanno voluto verificare.
Nel primo caso, la signora 81enne dopo aver ricevuto la telefonata dal fantomatico avvocato del figlio ha provato a riscontrarne la veridicità componendo il 112 dal telefono fisso.
Dall’altro lato, non avendo così mai interrotto la conversazione, le hanno risposto sempre i truffatori, spacciandosi stavolta per carabinieri. I finti militari hanno confermato che il figlio era in caserma con loro e che per essere liberato la madre avrebbe dovuto versare i soldi ad alcuni colleghi che sarebbero arrivati dopo poco a casa. L’anziana ha, però, chiesto aiuto alla vicina di casa che una volta ascoltato quanto stava accadendo ha capito che si trattava di una truffa e ha chiamato la Polizia, sostituendosi poi alla donna nelle successive conversazioni con i malviventi.
La Sala Operativa della questura ha subito inviato le pattuglie della Squadra mobile e delle Volanti sul posto facendo concordare alla vicina un appuntamento con loro.
Nel frattempo, però, il figlio che presumibilmente era rimasto coinvolto nel sinistro è arrivato a casa dalla mamma e i truffatori, forse intuendo che fossero state chiamate le forze dell’ordine non si sono più fatti vivi. I poliziotti hanno, però, raccolto alcuni elementi utili alle indagini che sono tuttora in corso, anche relativamente al secondo caso, accaduto contemporaneamente in un’altra abitazione della stessa via.
L’83enne che ha ricevuto la telefonata dai finti carabinieri, una volta chiusa la conversazione sull’utenza fissa, seguendo sempre i consigli diffusi dalla Polizia, ha chiamato la figlia usando il cellulare, e li ha così smascherati. La donna ha infatti potuto appurare direttamente dalla figlia che in realtà stava bene e non aveva avuto nessun incidente, così subito dopo, insieme, hanno chiamato il 113.