“Se dal turismo estivo ci aspettavamo più qualità, oltre che quantità, per ora non ci siamo”.
Così Filippo Grassi, Presidente provinciale Assoturismo Confesercenti Siena, commenta la situazione di fine agosto per il comparto turistico allargato, che include la ristorazione e i servizi annessi. In attesa dei dati ufficiali, è diffusa la sensazione tra le imprese associate di una stagione che non remunera gli operatori in proporzione all’impegno richiesto.
“Anche agosto conferma quello che avevamo avvertito a luglio: i visitatori arrivati nelle terre di Siena hanno avuto una propensione media alla spesa inferiore a quella del 2022, quando il turismo domestico aveva una incidenza maggiore dell’attuale. Questo approccio risparmioso, e a volte poco educato – prosegue Grassi – si è manifestato nelle ultime settimane in forme ancora più clamorose. E’ tutt’altro che raro vedere commensali che si siedono per consumare menu bevande escluse, sfoderando sul tavolo termos o bottiglie d’acqua portate da casa; che dividono in 4 le portate di una persona, o che consumano per strada e con le dita pietanze che richiederebbero le posate. Il top qualche giorno fa in un locale della Valdorcia, dove un turista ha usato il lavandino della toilette come fosse una doccia”.
Secondo Grassi tutto questo mortifica gli sforzi di molti operatori, impegnati a qualificare maggiormente l’offerta: “La stagione turistica deve ancora giocare la partita di settembre e dell’inizio autunno, quando i flussi potrebbero cambiare per provenienze e caratteristiche – conclude – di fatto ad ora i riscontri sul campo suonano come stimolo a lavorare in prospettiva per richiamare maggiormente quei turisti, spesso italiani, che in questi mesi sembrano aver fatto altre scelte”.