Per il turismo nelle terre di Siena non è un’estate da record olimpici: a metà della stagione si riscontrano flussi sostanzialmente stabili rispetto ad un anno fa, con una ricaduta economica in parziale flessione.
“Per la filiera di settore non c’è stata quella ripresa nel tenore degli introiti che ci saremmo augurati – dice Filippo Grassi, Presidente provinciale Assoturismo Confesercenti Siena – la spesa media del visitatore di luglio è tendenzialmente inferiore a quella dell’estate 2023, che già aveva segnato una flessione rispetto ai livelli dei due anni precedenti, ma anche a quella del mese di maggio. L’entità delle presenze non compensa gli effetti della contrazione nella spesa: il sud della provincia sembra in lieve crescita rispetto a quanto avviene nel nord e nel capoluogo, dove probabilmente cambio climatico e caldo torrido stanno incidendo di più, come un po’ in tutti i centri d’arte”. Anche il report di fine luglio diffuso lo scorso weekend dal Centro Studi Turistici per Confesercenti Toscana fissava al 76 per cento il tasso di occupazione dei posti letto nelle città d’arte della regione, 9 punti in meno rispetto a metà luglio del 2023; in leggera flessione anche Chianti (87) e Valdelsa (88 per cento), in crescita la Valdichiana (84 per cento), stabile la Valdorcia (77%).
Il quadro di mezza estate per il comparto turistico senese non sembra dunque esattamente idilliaco. “Come d’abitudine, ai riscontri intermedi va dato un valore relativo – osserva ancora Grassi – più di metà dell’alta stagione deve ancora mostrare i propri effetti. Dobbiamo però necessariamente sperare in presenze più qualificate, soprattutto guardando a settembre”.