Turismo: ticket d'ingresso, Casciu: "Potrebbe essere controproducente, si rischia che le città non siano più vissute"

L'idea, lanciata da Venezia, non convince Stefano Casciu, direttore regionale dei musei della Toscana del Mic, che ha commentato ai nostri microfoni

Di Redazione | 8 Settembre 2023 alle 19:15

Turismo di massa mordi e fuggi, a Venezia l’antidoto sarà un biglietto per i visitatori a partire dalla primavera del 2024. Una decisione del Comune lagunare per cercare di alleviare un problema ormai annoso ma che non convince appieno le altre città turistiche italiane e neppure il Ministero della Cultura. Un antidoto che per il momento sembra essere scongiurato a Siena nonostante il dibattito sul turismo non stanziale sia ormai aperto da alcuni anni anche nella città del Palio. 

“Introdurre ticket o limiti è secondo me controproducente, si rischia che Venezia diventi un luogo a sé dove quasi solo i turisti pagano e entrano, non mi piace molto l’idea”. Così Stefano Casciu, direttore regionale dei musei della Toscana del Mic, ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano cosa ne pensasse della decisione del Comune di Venezia di introdurre un ticket turistico a partire dal 2024.

Dall’altra parte capisco bene le difficoltà delle amministrazioni comunali, trovare delle forme di compensazione o di diminuzione del danno non è facile ma va trovato” ha aggiunto Casciu a Siena a margine della presentazione di un accordo con la Fondazione Conservatori Riuniti.

“L’over tourism comporta consumo della città e costi aggiuntivi per i comuni, io trovo giusto che i comuni abbiano un ritorno economico ma per questo esiste già la tassa di soggiorno” ha specificato Casciu. “A Siena non c’è ancora il problema di Venezia, ancora c’è un senso di città vissuta e accessibile, non credo ci sia ancora ancora il problema dell’over tourism” ha specificato infine Casciu.



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