Sono un’attrazione a livello mondiale e, senza mezzi termini, sono il simbolo della Toscana nel mondo, tanto da essere stati scelti come emblema della Toscana nel Padiglione italiano all’EXPO 2015 di Milano: stiamo parlando dei famosi “Cipressini di San Quirico d’Orcia”.
Dopo gli anni bui legati alla pandemia sono tornati i turisti in grandi quantità e la Val d’Orcia è una meta ambita e perfetta per scongiurare rischiosi assembramenti o dover rimanere per ore dentro a locali, musei o monumenti. E così è stato anche per lo scorso weekend, particolarmente appetibile grazie al ponte del 25 Aprile. È sempre più evidente come moltissimi turisti impazziscano per la Val d’Orcia, ma, verrebbe anche da dire, che in un certo senso impazziscano in Val d’Orcia. Infatti i visitatori si fermano con la propria auto davanti ai luoghi iconici della Val d’Orcia non curanti di segnaletica stradale, di pericoli o di traffico, creando seri rischi alla circolazione, oltre a dei veri e propri ingorghi lungo la strada, tra l’altro, come nel caso più eclatante, quello dei “Cipressini di San Quirico” appunto, su una Strada Statale, la Cassia.
Questo episodio si ripete continuamente, specialmente nei giorni festivi di primavera e estate. Purtroppo – spiega Danilo Maramai, sindaco di San Quirico d’Orcia in una intervista rilasciata al Corriere Fiorentino – ci troviamo di fronte a una comunità umana sempre più maleducata e ignorante: in molti lasciano la macchina in seconda fila in una strada statale, senza preoccuparsi del pericolo che comporta”.
Sulle possibili soluzioni all’orizzonte, anche in vista della bella stagione, c’è solo un accordo tra il Comune, Anas e Soprintendenza per progettare un’area adibita a parcheggio per circa trentacinque auto, che dovrebbe essere realizzata sotto al ponte di fronte ai famosi alberi, ma anche l’ipotesi di mettere a disposizione delle navette di collegamento col paese. Ma i tempi di realizzazione di questi due progetti sembrano essere tutt’altro che brevi, intanto però Maramai stringe la presa e dichiara di non avere alternative, per adesso serve un controllo più mirato al quale seguiranno multe e contravvenzioni.