Si potrà tornare tutti in aula a fine settembre per l’inizio del nuovo anno accademico. È questa la promessa del rettore dell‘Università di Siena Francesco Frati agli studenti, che in questi giorni si stanno immatricolando. La riorganizzazione degli spazi e dei servizi dell’Ateneo, nella sede centrale e in quelle di Arezzo e Grosseto, è quasi definitiva: sono una quindicina i locali esterni alle sedi universitarie messi a disposizione dalla città – dalla sala Calvino del complesso museale Santa Maria della Scala ad alcune contrade, dall’auditorium comunale del quartiere di San Miniato all’Accademia dei Fisiocritici, affinché tutti gli studenti possano tornare a frequentare, nelle condizioni di massima sicurezza, le lezioni del primo anno accademico dopo la grave emergenza sanitaria. Anche ad Arezzo l’Ateneo potrà contare su spazi esterni al campus universitario del Pionta, come l’auditorium comunale Aldo Ducci e la ex Casa delle culture.
“L’Ateneo vuole ricostruire le relazioni quotidiane tra docenti e studenti e fra gli stessi studenti, che sono il cuore della nostra comunità – spiega il professor Frati – perché l’Università torni a essere un luogo dove si condividono idee, esperienze ed emozioni”.
L’orario delle lezioni sarà sviluppato su sei giorni settimanali per utilizzare al meglio gli spazi per la didattica in presenza. Contemporaneamente saranno mantenute le lezioni a distanza – in diretta streaming o videoregistrate – per permettere a chi non potrà risiedere a Siena, compresi gli studenti internazionali che sempre per motivi sanitari potrebbero non ottenere il visto, di proseguire lo studio anche nel caso di nuove normative che limitino gli spostamenti tra le regioni. “Dall’inizio del lockdown a oggi – precisa Frati – tutte le nostre aule sono state attrezzate con le tecnologie per garantire anche la teledidatiica”. Anche per gli esami di profitto gli studenti potranno scegliere se sostenerli in presenza o a distanza. Come da normativa nazionale, saranno richieste mascherina e igienizzazione delle mani prima di entrare nelle sedi universitarie e nelle aule, che verranno o sanificate e areate frequentemente. “Fondamentale – aggiunge il rettore – sarà la disciplina degli studenti nel seguire accuratamente le indicazioni e nel tenere comportamenti coerenti con l’esigenza di salvaguardare la propria e la salute degli altri. Lo svolgimento ordinato dei test di ammissione al Corso di laurea in Medicina e Chirurgia e ai Corsi di laurea per le Professioni sanitarie ha dimostrato negli studenti un grande senso di responsabilità, sul quale facciamo massimo affidamento affinché il prossimo anno accademico possa svolgersi senza difficoltà”.
In un momento economico difficile l’Università si è anche impegnata ad agevolare famiglie e i loro figli perché non rinuncino a immatricolarsi o a proseguire gli studi. Per questo è stato approvato un nuovo regolamento per la contribuzione studentesca, nel quale la fascia di esenzione totale è stata estesa a tutti gli studenti con ISEE familiare fino a 22mila euro e sono previste consistenti riduzioni per la fascia di reddito ISEE fino a 30mila euro. Inoltre gli studenti che, anche oltre queste fasce di ISEE, dovessero trovarsi in particolari condizioni di disagio potranno presentare domanda di esonero o riduzione. Per questo l’Ateneo metterà a disposizione, oltre alle risorse stanziate dal Governo con il DL Rilancio, ulteriori risorse proprie per integrare il Fondo di Solidarietà fino a 600mila euro.
Nell’ambito degli aiuti economici collegati al particolare periodo di emergenza, per agevolare l’uso di strumenti didattici multimediali, l’Ateneo offre inoltre ai propri iscritti un bonus fino a 200 euro per l’acquisto di pc, notebook e tablet e a breve saranno previsti altri interventi in particolare per migliorare la connettività degli studenti.
Ampia e diversificata è l’offerta formativa per il nuovo anno accademico – valutata tra le migliori anche in ambito internazionale – che comprende 71 corsi di studio, di cui 31 lauree triennali, 35 magistrali e cinque magistrali a ciclo unico: corsi per sviluppare il sapere critico e acquisire competenze coerenti con le nuove richieste del mondo del lavoro. I percorsi di studio in lingua inglese saranno 19 e nove quelli che offriranno la possibilità di conseguire un doppio titolo, italiano e straniero, grazie agli accordi di collaborazione con altre università in Europa.