Uccisione lupi Radicofani, proseguono le indagini

Di Redazione | 11 Aprile 2018 alle 9:40

Uccisione lupi Radicofani, proseguono le indagini

Si pensa all’investimento casuale dei canidi, poi appesi  al cartello stradale: l’ipotesi di reato è di uccisione di specie animale protetta

Proseguono le indagini di Carabinieri, Forestale e della Polizia Provinciale di Siena in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Grosseto (per quanto attiene alla parte scientifica), sull’uccisione di due lupi avvenuta a Radicofani nel mese di ottobre 2017. Sono in corso di valutazione le analisi tecniche svolte dal Dottor Rosario Fico presso l’IZS di Grosseto che è centro di referenza nazionale per quanto attiene alla medicina forense veterinaria. Il loro DNA dice che quei canidi avevano un nonno o una nonna lupo e dunque, benché ibridi, per legge vanno considerati dei lupi. Si tratta di un fratello e di una sorella di cinque mesi. Le analisi tossicologiche hanno escluso la presenza di sostanze venefiche nel loro sangue e nel loro stomaco, in sintesi non sono stati avvelenati e dunque non erano animali detenuti in clandestina cattività da qualche appassionato. É molto probabile invece l’investimento forse casuale avvenuto durante l’attraversamento di una strada, magari sterrata, da parte degli animali che risultano essere stati urtati violentemente sul lato destro, probabilmente da un fuoristrada, a giudicare dall’altezza dell’impatto sui loro corpi. Gli investimenti accidentali di animali selvatici, quasi sempre cinghiali e caprioli, sono frequenti nella Provincia senese, dall’inizio dell’anno sono ben 30 i casi nei quali hanno proceduto i Carabinieri. Verosimilmente la stessa persona autrice dell’investimento avrebbe poi appeso quei due animali a un cartello stradale di ingresso in Radicofani. Sulla base di questi elementi certi le indagini continueranno sull’ipotesi di reato di uccisione di due esemplari di una specie animale protetta.



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